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Procedure standardizzate per la valutazione del rischio

Le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi sono delle indicazioni fornite nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro e nel Decreto interministeriale 30 novembre 2012, intitolato “Procedure standardizzate” per la valutazione dei rischi.

Cosa sono? A cosa servono? Come si mettono in pratica? Scopriamolo in questo articolo di Global Medical Service, società che da vent'anni affianca le aziende per consentire loro di rispettare le norme di legge e far crescere il proprio business.

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Datori di lavoro e valutazione dei rischi secondo le procedure standardizzate

E' noto che tra gli obblighi dei datori di lavoro ci sia anche la valutazione dei rischi presenti nella propria azienda e la successiva redazione del documento di valutazione dei rischi DVR. Si tratta di due compiti non delegabili che consentono di conoscere tutti i pericoli presenti in azienda e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori.

La valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato.

Quando la valutazione dei rischi è terminata, le informazioni raccolte vanno inserite in un DVR su supporto informatico, sottoscritto dal datore di lavoro, dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione, dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e dal medico competente.

Esso deve contenere:

  1. una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per l'incolumità e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

  2. l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati;

  3. il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

  4. le procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

  5. i nominativi delle varie figure coinvolte nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro;

  6. mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

Per ottenere tutte queste informazioni, i datori di lavoro possono affidarsi alle procedure standardizzate per la valutazione dei rischi. I requisiti per accedere a questa sorta di check list per l'analisi dei rischi presenti in azienda sono principalmente due e li affrontiamo nel prossimo paragrafo.

 


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Procedure standardizzate: chi può usarle e come funzionano

I datori di lavoro di imprese che occupano fino a 10 lavoratori e quelli che occupano fino a 50 lavoratori possono effettuare la valutazione dei rischi secondo le disposizioni del documento approvato dalla Commissione in data 16 maggio 2012, che prevedono l'impiego di procedure standardizzate di valutazione dei rischi.

Attraverso il Testo Unico e il Decreto interministeriale del 2012, al datore di lavoro viene fornito uno schema utile e semplice per effettuare la valutazione dei rischi e procedere alla stesura del DVR senza commettere errori.

Le procedure standardizzate prevedono 4 passaggi che il datore di lavoro deve seguire:

  1. Descrizione dell’azienda, del ciclo lavorativo/attività e delle mansioni, inclusi i dati aziendali (Ragione sociale, Attività economica, Codice ATECO 2007 facoltativo, Nominativo del Titolare/Legale Rappresentante, Indirizzo della sede legale, Indirizzo del sito/i produttivo/i), i nominativi del datore di lavoro, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del RLS ecc., le lavorazioni come le fasi, i luoghi di lavoro, le attrezzature e le materie prime utilizzate;

  2. Individuazione dei pericoli presenti in azienda legati alle caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle attrezzature di lavoro, dei materiali; agli agenti fisici, chimici o biologici presenti; al ciclo lavorativo, a tutte le attività svolte (comprese quelle di manutenzione, ordinaria e straordinaria, riparazione, pulizia, arresto e riattivazione, cambio di lavorazioni, ecc.); a fattori correlati all’organizzazione del lavoro adottata; alla formazione, informazione e addestramento necessari e, in generale, a qualunque altro fattore potenzialmente dannoso per la salute e la sicurezza dei lavoratori;

  3. Valutazione dei rischi associati ai pericoli individuati e identificazione delle misure attuate. In questa sede della procedura standard, il datore di lavoro indica le aree di lavoro previste in azienda e le attrezzature impiegate;

  4. Definizione del programma di miglioramento. Questa sede contiene sia le misure ritenute opportune per il miglioramento della tutela della salute e incolumità dei lavoratori sia i dati relativi all’incaricato/i della realizzazione e la data di attuazione delle stesse.

 

Chi non può usufruire della procedura standardizzata?

La Commissione consultiva permanente ha concesso a molte aziende di accedere alla procedura standardizzata per la valutazione dei rischi e l'individuazione delle adeguate misure di prevenzione e protezione, ma ha posto dei divieti ad alcune imprese che non possono basarsi su questo metodo.

Si tratta di industrie in cui le condizioni di lavoro sono molto più pericolose rispetto a quelle di altre aziende e, per questo, è richiesta una valutazione dei rischi più approfondita.

Le industrie che non possono servirsi della procedura standard per la valutazione dei rischi sono:

  1. quelle con più di 50 lavoratori

  2. aziende industriali a rischio rilevante

  3. centrali termoelettriche

  4. impianti ed installazioni nucleari

  5. aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni

  6. aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni, connessi alla esposizione all’amianto.

  

Conclusioni

In questo articolo, abbiamo potuto conoscere le disposizioni in materia di valutazione dei rischi previste dal D.lgs n 81 del 2008, di cui una sezione è dedicata alle procedure standard per la valutazione dei rischi.

Il Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha messo, nel 2012, a disposizione dei titolari delle imprese queste procedure allo scopo di indicare il modello di riferimento sulla base del quale effettuare la valutazione dei rischi e il suo aggiornamento, al fine di individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione ed elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Grazie a questo intervento, la procedura di valutazione dei rischi risulta più semplice e priva di errori, consentendo di individuare i migliori interventi per mantenere i lavoratori al sicuro e l'azienda più produttiva.

Global Medical Service può aiutarti ad analizzare i rischi presenti nel tuo ambiente di lavoro, grazie alla possibilità di farti affiancare da esperti che ti aiuteranno, inoltre, nella stesura del documento di valutazione dei rischi DVR.

Contattaci subito per un preventivo senza impegno e consenti alla tua impresa di essere più sicura e produttiva.

 

 PREVENTIVO PER STESURA DVR


Scritto da Paolo Calderone 

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Paolo Calderone

Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


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