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Valutazione dei rischi da agenti fisici

 

Per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Quella appena riportata è la definizione sintetica che il Decreto Legislativo 81/08 (Titolo VIII) sulla sicurezza sul lavoro offre di agenti fisici.

Si tratta quindi di quelle caratteristiche di un ambiente di lavoro che sono causate da macchinari, condizioni atmosferiche o mansioni che potrebbero causare infortuni o danni al lavoratore.

Come si trattano gli agenti fisici? Come si contengono i rischi a essi legati? Lo scopriamo in questo interessante articolo.

  

Dvr agenti fisici

 

Agenti fisici, la responsabilità del datore di lavoro

In questo articolo ci stiamo chiedendo come si possano ridurre i rischi da agenti fisici. Il primo passo da compiere è certamente quello di procedere con un'attenta valutazione dei rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici.

La valutazione del rischio e la conseguente redazione del DVR sono responsabilità del datore di lavoro.

La valutazione dei rischi, come riportato nell'articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08, coinvolge molte caratteristiche degli ambienti di lavoro, come attrezzature, sostanze, sistemazione dei luoghi di lavoro, rischi particolari, differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi ecc. Il datore di lavoro deve tenere conto di tutti questi dettagli e inserirli nel documento di valutazione dei rischi che, obbligatoriamente, contiene:

  • una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa

  • criteri di valutazione

  • misure di prevenzione e di protezione attuate e dispositivi di protezione individuali adottati

  • programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

  • procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché i ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere

  • nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio

  • mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici.

Secondo l'articolo 181 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.

La valutazione del rischio da agenti fisici deve essere ripetuta ogni quattro anni da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. Oppure, è bene effettuarla ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta.

  

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Tipi di agenti fisici

All'interno del documento “Indicazioni operative per la prevenzione del rischio da Agenti Fisici ai sensi del Decreto Legislativo 81/08” disposto dall' INAIL, ci sono le descrizioni dei principali agenti fisici di cui il datore di lavoro deve tenere conto in fase di valutazione dei rischi. Il documento è ricco di FAQ con relative risposte.

 Ecco quindi alcune informazioni sui principali agenti fisici, già presenti nel Titolo VIII del D.Lgs 81 2008.

Radiazioni ottiche artificiali e naturali

In questo gruppo rientrano le radiazioni solari e le radiazioni ionizzanti. La radiazione solare non rientra nell’ambito di applicazione del Titolo VIII, in quanto in esso sono contenute solo le indicazioni circa le radiazioni ottiche artificiali e non quelle naturali. Tuttavia, anche nel primo caso è bene adottare le opportune misure preventive in quanto possono avere effetti immediati sull'organismo o manifestare i danni anche dopo anni di esposizione.

Le radiazioni ionizzanti sono trattate nel Decreto Legislativo n 101 del 31 luglio 2020. Le radiazioni ionizzanti possono danneggiare il DNA contenuto nelle cellule e portare nel tempo alla formazione di cancro. Ecco perché l'INAIL riconosce questo agente fisico come altamente rischioso.

Il rischio collegato alle radiazioni solari invece

Campi elettromagnetici

campi elettromagnetici considerabili come rischio per la salute dei dipendenti sono quelli da 0 Hz a 300 GHz. All'interno dell'articolo 207 del D.Lgs 81 2008 sono contenuti anche i limiti all’esposizione a campi elettromagnetici, basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche.

Il datore di lavoro deve fare in modo che nella sua impresa questi limiti siano rispettati. Quelli da considerare maggiormente sono le radiofrequenze (RF), le microonde (MO), le ELF, campi elettrici e magnetici statici.

Microclima

Quando parliamo di microclima, intendiamo le condizioni climatiche all'interno dei luoghi di lavoro che sono decisamente differenti da quelle degli ambienti circostanti. Uno squilibrio nel microclima porta i lavoratori a lavorare in condizioni non confortevoli, esponendosi al rischio di malanni o altri per la sua salute.

La valutazione del rischio ha come obiettivo anche quello di migliorare le condizioni microclimatiche attraverso l'adozione di attrezzature o dispositivi di sicurezza in grado di mitigare il freddo, le correnti d'aria, le temperature elevate e altre condizioni non idonee per svolgere delle mansioni.

Rumore

La valutazione del rumore deve essere svolta da professionisti esperti in modo da ottenere risultati utili per adottare le corrette misure di prevenzione. In particolare, le analisi fonometriche sono svolte sia negli ambienti di lavoro che sui macchinari, dove potrebbero esserci dei picchi.

Una volta raccolte tutte le informazioni circa il rumore presente in azienda, è bene individuare le opportune misure di prevenzione e protezione in modo da salvaguardare l'udito dei lavoratori e consentire loro di svolgere le loro mansioni in un ambiente salutare.

Vibrazioni

Il rischio di vibrazioni è altrettanto importante per tutelare la salute dei lavoratori, in quanto comporta la comparsa di patologie all'apparato muscolo-scheletrico. In particolare, il D.Lgs 81 2008 indica quattro tipi di esposizione a vibrazioni:

  • i trasmesse al sistema mano-braccio

  • trasmesse al corpo intero

  • trasmesse al corpo intero

  • esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio

  • esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero

Nella valutazione del rischio di vibrazioni, il datore di lavoro deve tenere conto di diversi fattori:

  • il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;
  • i valori limite di esposizione e i valori d’azione;
  • eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili;
  • eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute;
  • informazioni fornite dal costruttore dell’attrezzatura di lavoro;
  • esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione;
  • prolungamento del periodo di esposizione;
  • condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide;
  • informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria.

 

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