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DVR radiazioni ottiche artificiali

 

Tra gli agenti fisici che possono arrecare danni ai lavoratori con cui entrano a contatto, vi sono le radiazioni ottiche. Individuate dal D.Lgs 81/08 e dalla Direttiva 2006/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, questi fattori di rischio devono essere attentamente presi in considerazione da ogni datore di lavoro in fase di valutazione dei rischi.

Questi elementi dannosi interessano attività che concernono mansioni a contatto con sorgenti artificiali non coerenti di ultravioletti, essicazione di inchiostri e vernici, fotoincisione, ma si possono incontrare anche in ambito medico ed estetico.

Vediamo ora cosa sono, come preparare il DVR da radiazioni ottiche artificiali e ridurre i rischi a loro correlate. In caso di ulteriori dubbi, non esitare a contattare un nostro consulente esperto di Global Medical Service, azienda che da anni si pone al fianco di imprese e dei loro datori di lavoro per rispettare tutti gli adempimenti previsti dalla legge in materia di sicurezza dei lavoratori.

Per prenotare un servizio di sorveglianza sanitaria o un corso di formazione per la sicurezza sul lavoro a Milano e Melzo, visita il nostro sito.

 

radiazioni ottiche artificiali

 

Cosa sono le radiazioni ottiche artificiali ROA?

Le radiazioni ottiche artificiali ROA rientrano tra gli agenti fisici che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Al capo V del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro si possono leggere non solo la definizione di radiazioni ottiche artificiali, ma anche le disposizioni per ridurre i rischi a esse correlati.

Le radiazioni ottiche artificiali sono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse.

 

Valutazione del rischio ROA: obblighi del datore di lavoro

Le radiazioni ottiche artificiali sono rischiose per un lavoratore che entra in contatto con esse. Le malattie e gli infortuni causati dalle radiazioni ottiche artificiali sono tumori cutanei, fotocheratite, eritemi, cataratta, lesioni agli occhi, bruciature della pelle e invecchiamento precoce della cute.

Il datore di lavoro ha l'obbligo di calcolare i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori e assicurarsi che rientrino nei limiti indicati dal D.Lgs 81/08.

La metodologia seguita nella valutazione, nella misurazione, rispetta le norme della Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) e del Comitato europeo di normazione (CEN). Deve quindi tenere conto di una serie di fattori:

  • il livello, la gamma di lunghezze d’onda e la durata dell’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche;

  • i valori limite di esposizione;

  • qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio;

  • qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei dipendenti risultante dalle interazioni sul posto di lavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti;

  • qualsiasi effetto indiretto come l’accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco;

  • l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;

  • la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche;

  • per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate;

  • sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;

  • una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente Norma IEC e, in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte le classificazioni analoghe;

  • le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature in conformità delle pertinenti Direttive comunitarie.

 

Come ridurre i rischi da esposizione a radiazioni ottiche artificiali

Se la valutazione dei rischi da ROA individua il superamento dei valori limite, allora il datore di lavoro deve definire un programma d’azione che comprende misure tecniche e organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i valori limite.

Ad esempio, potrebbe prendere in considerazione altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione a radiazioni ottiche o la scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni, ove possibile.

Come in altri luoghi in cui si lavora, è bene che il datore di lavoro fornisca ai suoi dipendenti dispositivi di protezione individuale e li istruisca su come usufruirne al meglio. In ogni caso, è bene che i lavoratori restino meno esposti possibile alle sorgenti di radiazioni ottiche. Inoltre, è obbligatorio che i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere esposti a radiazioni ottiche che superino i valori limite di esposizione devono essere indicati con un’apposita segnaletica.

A queste aree vi possono accedere solo addetti autorizzati.

Altra misura di sicurezza da adottare a seguito della valutazione del rischio ROA, è la sorveglianza sanitaria a opera del medico competente. Le attività di sorveglianza sanitaria si ripetono una volta l’anno o con periodicità decisa dal medico competente con riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio.

In questo modo, è possibile prevenire e scoprire tempestivamente effetti negativi per la salute, evitando l'insorgenza di effetti a lungo termine negativi per la salute e rischi di malattie croniche derivanti dall’esposizione a ROA.

 

Cosa succede se il datore di lavoro non si occupa della valutazione del rischio ROA?

Le sanzioni che interessano il datore di lavoro inadempiente verso il rischio ROA sono molto salate, in quanto egli mette a rischio di vita i suoi dipendenti. Gli inadempimenti possono essere puniti con un minimo di 822,00 euro a un massimo di 7.014,40 euro se non si occupa di attuare le misure di sicurezza (come la formazione dei dipendenti, l'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale...) o se non redige il documento di valutazione dei rischi.

 

Conclusioni

Le iniziative di prevenzione e protezione da ROA radiazioni ottiche artificiali hanno lo scopo di ridurre il rischio durante lo svolgimento dei compiti in azienda e di promuovere la tutela del lavoratore. Le ROA possono causare effetti nocivi sugli occhi e sulla pelle ed ecco perché il titolare dell'azienda deve rendere l' ambiente in cui si lavora più sicuro e salubre possibile.

Questo è possibile solo grazie a un'attenta valutazione del rischio. Global Medical Service, in questo processo, affianca le aziende per garantire la protezione dei loro dipendenti, fornendo servizi in campo di sorveglianza sanitaria e corsi di formazione circa la sicurezza a Milano e Melzo.

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