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PEE e Prova di Evacuazione: la giuda in 13 passaggi

 

Per qualsiasi datore di lavoro è fondamentale comprendere l'importanza di avere un Piano di emergenza in azienda, è per questo motivo che abbiamo pensato di creare questa breve ma utilissima guida in 13 passaggi. Vogliamo quindi creare un facile strumento che riporti le risposte alle domande più frequenti che ci sono state poste ai nostri tecnici dai vari titolari d'azienda.

 

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Partiamo col dire che l'articolo 18 del D.Lgs 81/08, in merito al fondamentale tema della gestione delle emergenze, prevede che in qualsiasi luogo di lavoro (aziende, cantieri, scuole, ristoranti e addirittura manifestazioni sportive, ludiche etc.) sia prevista una procedura da seguire in caso di emergenza che permetta di evacuare in sicurezza tutto il personale ed il pubblico presente, con procedure atte a evitare rischi o panico per il personale.

Quindi vediamo chi è preposto a creare e gestire queste procedure di emergenza cioè il cosiddetto Piano di Emergenza ed Evacuazione PEE e dove devono essere contenute.

Inoltre, strettamente correlata alla redazione del Piano Evacuazione Aziendale, è obbligatorio preparare i lavoratori alla gestione di eventi improvvisi, quali incendi o terremoti, che richiedano reazioni coordinate, rapide e precise. 

Per formare adeguatamente i lavoratori su come gestire correttamente tali emergenze è obbligatorio eseguire periodicamente una prova evacuazione. Nel prosieguo dell'articolo vi spiegheremo cosa dice la normativa a riguardo.

 

PEE e prova di evacuazione





    Che cos'è il Piano Emergenza ed Evacuazione

    Il PEE o Piano di Emergenza ed Evacuazione è il documento che contiene informazioni dettagliate riguardo ai comportamenti che i lavoratori devono tenere in caso di emergenza (rischio incendio, calamità naturale, ecc.), al fine di garantire sicurezza a tutti i presenti.

    Tale documento descrive le operazioni di sgombero dei locali e di contenimento dei danni, con l'obiettivo di circoscrivere quanto più l'area interessata dal pericolo, e le misure di primo soccorso da prestare ai soggetti infortunati.

     

    Cosa deve contenere il Piano di Emergenza e di Evacuazione?

    I piani di emergenza ed evacuazione aziendali devono contenere istruzioni chiare e di facile comprensione.

     La redazione dei piani di evacuazione deve includere:

    • i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla sicurezza antincendio, quali per esempio: telefonisti, custodi, capi reparto, addetti alla manutenzione, personale di sorveglianza;
    • i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilità in caso di incendio;
    • i provvedimenti necessari per assicurare che tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare;
    • le specifiche misure da porre in atto nei confronti dei lavoratori esposti a rischi particolari;
    • un piano di emergenza antincendio
    • le specifiche misure per le aree ad elevato rischio di incendio;
    • le procedure per la chiamata dei Vigili del fuoco, per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l'intervento;
    • Il PEE deve essere corredato di un registro di controllo delle evacuazioni eventualmente effettuate e delle riunioni di informazione e di coordinamento con altre attività presenti in azienda.

     

    Il PEE è obbligatorio?

    Il PEE (Piano di Emergenza ed Evacuazione) dev'essere obbligatoriamente presente in ogni ambiente di lavoro, come previsto dal D.lgs 9 aprile 2008 n°81 e il DM 10 marzo 1998.

    Per le seguenti tipologie di azienda è previsto l'obbligo piano di emergenza:

    • attività produttive che occupano 10 o più dipendenti;
    • aziende in cui si svolgono attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco (DPR 151/2011)

    L'articolo 5 del DM 10 marzo 1998 aggiunge che:

    • "All'esito della valutazione dei rischi d'incendio, il datore di lavoro adotta le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio riportandole in un piano di emergenza elaborato in conformità ai criteri di cui all'allegato VIII.
    • Ad eccezione delle aziende di cui all'articolo 3, comma 2, del presente decreto, per i luoghi di lavoro ove sono occupati meno di 10 dipendenti, il datore di lavoro non è tenuto alla redazione del piano di emergenza, ferma restando l'adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio."

     

    Gli obblighi del Datore di Lavoro in merito al Piano di Evacuazione

    Il Testo Unico per la sicurezza all'articolo 43 dispone che il datore di lavoro sia obbligato ad adottare le seguenti misure:

    • organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza;
    • designare preventivamente gli addetti alla gestione emergenze;
    • informare tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare;
    • programmare gli interventi, prendere i provvedimenti e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
    • adottare i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.
    • garantire la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati.

     

    Chi predispone il PEE?

    Il Piano di Emergenza ed Evacuazione viene predisposto dal datore di lavoro, che collabora con:

    1. il RSPP 
    2. gli addetti al primo soccorso
    3. gli addetti alla prevenzione incendi

    Inoltre nel redigere il piano di emergenza ed evacuazione bisogna tenere conto delle caratteristiche peculiari dell'azienda, delle tipologie di rischio cui sono esposti i lavoratori, della struttura, dei turni lavorativi e di tutti gli altri fattori determinanti quali:

    • le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;
    • il sistema di rivelazione e di allarme incendio;
    • il numero delle persone presenti e la loro ubicazione;
    • i lavoratori esposti a rischi particolari;
    • il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano nonché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
    • il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori.

     

    PEE e prova di evacuazione

     

    Validità del Piano di emergenza ed evacuazione

    Il PEE così come il DVR va aggiornato ogni volta che vi siano cambiamenti o modifiche in azienda che alterino significativamente il livello di rischio rendendo inefficaci le procedure previste in precedenza. Piano di emergenza ed evacuazione fac simile

     


    Se ti interessa approfondire l'argomento puoi leggere questo articolo:

    Cosa deve essere indicato nelle planimetrie di emergenza ed evacuazione?


     

     PEE Planimetria di emergenza ed evacuazione

     

    Responsabilità del datore di lavoro nella prova di evacuazione

    Il Testo Unico sulla Sicurezza, all'art 5, ha sottolineato che il datore di lavoro ha l'obbligo di adottare le misure per la gestione del rischio in caso di emergenza e per la tutela dei lavoratori in caso di grave e imminente pericolo, affinché possano abbandonare il posto di lavoro in sicurezza. Pertanto è responsabilità del Datore di lavoro far redigere il piano di emergenza aziendale, piano su cui si deve basare la prova di evacuazione.

    Vediamo adesso di affrontare il tema molto delicato di come e quando svolgere correttamente una prova di evacuazione aziendale. Partiamo dall'obiettivo che ci si deve porre nello svolgimento di tale simulazione di emergenza.

     

    È obbligatoria la prova di evacuazione?

    In merito all'obbligatorietà di esecuzione della prova di evacuazione vale lo stesso discorso precedentemente fatto per l'obbligo di redazione del Piano di Emergenza.

    Pertanto la prova di evacuazione è obbligatoria nelle seguenti aziende:

    • aziende che occupano 10 o più dipendenti;
    • aziende soggette al controllo dei Vigili del fuoco ai sensi del DPR 151/2011.

     

    Quale è l'obiettivo principale della prova di evacuazione?

    L’adozione del piano di emergenza ed evacuazione ha scopi ben precisi, e cioè quelli di:
    • preparare tutti i dipendenti a comportarsi in modo sicuro rapido e coordinato.
    • verificare l'efficacia delle procedure di emergenza messe in atto in azienda;
    • verificare la competenza e la preparazione degli addetti alla gestione emergenze;

     

    Quante volte va effettuata la prova di evacuazione?

    Almeno una volta all'anno è necessario effettuare una simulazione di evacuazione dall'edificio aziendale. In alcune circostanze è utile eseguire più di una prova, ecco in quali casi:

    • se richiesto da organismi preposti alla vigilanza;
    • se sono state modificate o alterate le vie di esodo;
    • se è necessario correggere significative criticità riscontrate durante lo svolgimento della prova obbligatoria.

     

    Chi deve partecipare alla prova di evacuazione?

    A tale simulazione partecipano oltre al Datore di lavoro ed all'RSPP, tutti i lavoratori presenti nella sede, che vengono coordinati dagli addetti alle emergenze, i quali riporteranno, nell'apposito verbale il tempo massimo di evacuazione ed eventuali problemi emersi durante l'attuazione delle procedure di di esodo.

     

    Adesso credo sia importantissimo esaminare un aspetto fondamentale della normativa D.M. 10/03/98 che pone particolare attenzione riguardo a come svolgere correttamente una prova di evacuazione.

     

    Come va svolta una prova di evacuazione

    Innanzitutto la normativa fa subito una differenziazione in base alle dimensioni del luogo di lavoro differenziandoli in luoghi di lavoro di piccole dimensioni e di grandi dimensioni.

     

    La prova di evacuazione nei luoghi di lavoro di piccole dimensioni

    Bisogna procedere dando un allarme, che non dovrà essere segnalato ai Vigili del fuoco, che avvisi tutto il personale dell'inizio della prova e lo coinvolga nel:

    1. raggiungere attraverso le vie di esodo il punto di raccolta;
    2. individuare le cosiddette "porte tagliafuoco", dove presenti;
    3. individuare dove siano ubicati i dispositivi di segnalazione e d'allarme;
    4. individuare dove siano ubicati gli estintori o la altre attrezzature di spegnimento.

     

    prova di evacuazione

     

    Nel caso in cui ci sia presenza di pubblico, questo potrà essere fatto partecipare ma seguendo queste indicazioni:

    1. lo svolgimento delle prove non dovrà essere svolto in presenza di affollamenti o persone anziane,
    2. i lavoratori la cui presenza risulti fondamentale per il mantenimento della sicurezza sul lavoro dovranno essere esclusi dalla procedura.

      

    La prova di evacuazione nei luoghi di lavoro di grandi dimensioni

    Nei luoghi di lavoro di grandi dimensioni bisogna procedere all' evacuzione per singole aree specifiche. Vale lo stesso discorso fatto precedentemente per la percorrenza delle vie di uscita fino a raggiungimento dei punti di raccolta. È sempre fondamentale che la squadra di emergenza supervisioni l'andamento della prova e comunichi al datore di lavoro ed all'RSPP eventuali problematiche emerse.

     
    Chi redige il verbale della prova di evacuazione?

    La normativa prevede che a fine di ogni prova di evacuazione si proceda alla redazione di un apposito verbale che questo venga firmato da:

    1. Datore di Lavoro;
    2. RSPP;
    3. RLS;
    4. addetti della squadra emergenza.

    Il verbale dovrà contenere:

    1. esito della prova;
    2. tempo di evacuazione;
    3. elenco delle problematiche riscontrate;
    4. annotazioni sulle migliorie da apportare.

     

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    Aggiornato il 14/02/2023 da Paolo Calderone 

    https://www.linkedin.com/in/paolo-calderone/

    Paolo Calderone

    Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.