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Sanzioni per la mancata nomina del RSPP

 

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è la persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali riportate nell'articolo 32 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro che coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Si tratta di una figura professionale molto importante designata dal datore di lavoro che ha la responsabilità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori mentre operano in azienda. Per un lavoratore, questo ruolo è fondamentale, in quanto si tratta di colui che affianca il datore di lavoro nei suoi adempimenti per la tutela dei dipendenti, garantendo interventi fondamentali in materia di sicurezza sul lavoro e il mantenimento di condizioni di igiene, salubrità e rapporti di lavoro adeguati.

E' obbligatorio nominare il RSPP? Cosa succede se il datore di lavoro non se ne occupa? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

 

 sanzioni RSPP

 

Chi è il RSPP?

Il RSPP è un esperto in materia di sicurezza sul lavoro che affianca il datore di lavoro nella valutazione dei rischi, nella redazione del documento di valutazione dei rischi DVR, nella nomina di altre figure utili per la sicurezza in azienda e sorveglianza sanitaria, come la nomina del medico competente o delle squadre di emergenza, individua le misure di prevenzione e protezione, tra cui i dispositivi di protezione individuale, elabora dei piani di sicurezza aziendale e partecipa alla riunione periodica che ha lo scopo di individuare eventuali carenze riguardanti la sicurezza sul lavoro e intervenire per sanarle.

La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione (RSPP) è obbligatoria per le aziende con più di un lavoratore. Quindi non è possibile evitare questo adempimento, pena sanzioni consistenti e anche la possibilità di essere arrestati.

 

Come avviene la nomina del RSPP?

Uno degli obblighi del datore di lavoro per garantire la salute e sicurezza sul lavoro è quello di nominare il RSPP. Si tratta di un compito non delegabile e che, come vedremo, prevede salate sanzioni e persino l'arresto se non viene rispettato.

Una volta individuato, il nome di questa figura professionale deve essere inserito nel Documento di valutazione del rischio. Ci sono due possibilità di nomina del RSPP: può essere esterno o interno.

In alcune ipotesi, come nel caso di aziende industriali, centrali termoelettriche, impianti ed installazioni, imprese per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni, aziende industriali con oltre 200 lavoratori, industrie estrattive con oltre 50 lavoratori o strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve essere interno.

Negli altri casi, non solo il RSPP può essere interno, ma può addirittura coincidere con i datori di lavoro. L'importante è che questa figura professionale dimostri di essere in possesso di una serie di requisiti e che affronti un'adeguata formazione.

 

Requisiti del RSPP

Per lo svolgimento delle funzioni da parte dei RSPP, è necessario essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore nonché di un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.

Inoltre, è necessario possedere un attestato, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato, di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali.

 

Cosa succede se il datore di lavoro non nomina il RSPP?

Prima di passare a fornire un elenco di informazioni sulle sanzioni previste per la mancata nomina del RSPP, specifichiamo che vi sono tre categorie di sanzioni: Giuridica Penale, Giuridica Civile, Giuridica Amministrativa.

La prima sussiste qualora vi siano gravi inadempimenti che hanno portato al verificarsi di un infortunio, un mancato infortunio o di un incidente mortale sul lavoro. La seconda si riferisce al Codice Civile e colpisce sia il soggetto individuale che l'impresa con risarcimenti dei danni causati. L'ultima è di tipo soggettivo e prevede sanzioni pecuniarie come indicato nel D.Lgs 81 08.

Il datore di lavoro che non si occupa della nomina del RSPP rischia delle ammende molto gravi. Secondo il Decreto Legislativo 81/08, articolo 55, il datore di lavoro subisce:

  • l’ arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 € a 6.400 € per mancata nomina del RSPP

  • l’ arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro per la mancata formazione del RSPP

  • sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228 a 5.528 € in caso di mancata comunicazione all'RSPP dei dati necessari per la redazione del documento di valutazione dei rischi DVR.

Queste sanzioni interessano anche i dirigenti.

 

Conclusioni

Da questo articolo, è semplice capire come le inadempienze dimostrate dal datore di lavoro possano essere punite in modo molto grave, con addirittura un arresto o una sanzione amministrativa pecuniaria salata.

La nomina del RSPP è un obbligo fondamentale che va rispettato per garantire la massima tutela della salute dei dipendenti di una impresa. Pena, 6 mesi o ammenda che può superare i 6000 euro.

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