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D.Lgs. 135/2024: cosa cambia per le aziende e la sicurezza dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici

 

L’entrata in vigore del Decreto Legislativo 135/2024 segna un cambio rilevante nella prevenzione dei rischi per la salute legati all’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro. 

Con l’estensione della tutela anche alle sostanze tossiche per la riproduzione (reprotossiche), il decreto impone una revisione profonda delle procedure aziendali in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria, formazione, tracciabilità documentale e protezione dei lavoratori vulnerabili.

Global Medical Service accompagna imprese e professionisti nella gestione operativa delle nuove disposizioni: supportiamo aziende, consulenti e datori di lavoro nell’adeguamento a queste nuove misure, offrendo un approccio strutturato e affidabile per l’attuazione dei cambiamenti richiesti dalla norma. 

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto e quali sono le principali implicazioni operative.

 

   

 

Una protezione più ampia: nuove sostanze, nuovi obblighi

Il decreto introduce una serie di aggiornamenti che estendono la protezione a nuove categorie di sostanze, precedentemente escluse. In particolare, le sostanze tossiche per la riproduzione di categoria 1A (prove su esseri umani) e 1B (prove su animali) vengono ora equiparate agli agenti cancerogeni e mutageni già previsti dal Testo Unico Sicurezza (D.Lgs. 81/08).

Questa modifica porta all’obbligo di:

  • inserire le nuove sostanze nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);

  • adattare le misure di prevenzione in base alle caratteristiche delle sostanze presenti (con o senza soglia);

  • adottare tecniche di contenimento e sistemi chiusi, se l’agente non presenta livelli sicuri di esposizione;

  • rivedere il ruolo del medico competente e il piano di sorveglianza sanitaria, con particolare attenzione alle lavoratrici in gravidanza o in fase di allattamento.

Il decreto richiede inoltre la revisione di tutte le misure di prevenzione collettiva e individuale, con un coinvolgimento diretto del datore di lavoro e dei responsabili della sicurezza. Il mancato rispetto delle nuove disposizioni comporta sanzioni più severe, sia sul piano amministrativo che penale.

 

Sorveglianza sanitaria: cosa cambia davvero per medici competenti e aziende

Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda l’ampliamento della sorveglianza sanitaria. Il decreto rafforza il collegamento tra la valutazione dei rischi e l’attivazione delle visite mediche obbligatorie, superando la distinzione tra rischi normati e non normati.

D'ora in avanti, è sufficiente che il DVR segnali l'esistenza di un rischio per rendere necessaria la nomina del medico competente e l’avvio delle attività di sorveglianza. Questo implica una gestione più strutturata, con protocolli sanitari aggiornati e maggiore attenzione alla qualità dell'intervento clinico.

Il medico competente non è più chiamato solo in presenza di esposizione a sostanze già regolamentate. Deve essere coinvolto in fase di valutazione iniziale e partecipare attivamente all’identificazione dei rischi emergenti. L’aggiornamento continuo delle sue competenze sarà oggetto di verifica da parte del Ministero della Salute, che controllerà i crediti formativi registrati.

Per le imprese, tutto ciò si traduce in un aumento della responsabilità organizzativa e documentale, ma anche in una maggiore possibilità di prevenire malattie professionali legate all’esposizione a sostanze altamente nocive.

 

DVR aggiornato, formazione specifica e nuove soglie di esposizione

Il Decreto Legislativo 135/2024 impone l’aggiornamento del DVR, che deve ora includere la valutazione dei rischi connessi anche agli agenti reprotossici. Questo richiede un’analisi dettagliata delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati e una revisione puntuale delle mansioni che comportano contatto o esposizione.

I valori limite di esposizione professionale e biologica vengono aggiornati o introdotti per diverse sostanze, tra cui:

  • composti del nichel;

  • piombo inorganico e composti ionici;

  • benzene (con limiti aggiornati);

  • monossido di carbonio;

  • acrilonitrile.

La distinzione tra sostanze con soglia (per cui è previsto un valore limite) e sostanze prive di soglia (per cui ogni esposizione è potenzialmente dannosa) diventa determinante per la scelta delle misure tecniche da adottare.

La formazione assume un ruolo ancora più centrale. I lavoratori esposti devono ricevere informazioni aggiornate sui rischi e sulle misure di prevenzione, con aggiornamenti periodici in funzione delle modifiche normative o organizzative. Le aziende devono documentare non solo la frequenza dei corsi, ma anche l’efficacia dei contenuti proposti.

  

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Tracciabilità e conservazione della documentazione

Una delle nuove prescrizioni riguarda l’obbligo di conservare le cartelle sanitarie e i registri di esposizione per almeno cinque anni dalla cessazione dell’attività a rischio. Questo vale sia per i lavoratori in forza, sia per coloro che hanno lasciato l’azienda.

L’archiviazione deve essere conforme ai criteri di riservatezza, tracciabilità e accessibilità previsti dalle norme vigenti. Il medico competente è tenuto ad aggiornare le cartelle cliniche, mentre il datore di lavoro deve garantire la gestione sicura e l'integrità dei dati.

Un’attenzione particolare è richiesta in fase di appalto: il committente e le imprese esecutrici sono obbligati a scambiarsi informazioni sui rischi presenti e a garantire coerenza nella gestione della documentazione sanitaria e ambientale. L’approccio alla gestione integrata della sicurezza deve riflettersi nella tracciabilità completa delle attività svolte.

  

Lavoratrici in gravidanza, allattamento e categorie vulnerabili

Il decreto dedica uno spazio preciso alla tutela delle lavoratrici in gravidanza o in fase di allattamento, prevedendo misure aggiuntive a tutela della salute riproduttiva. Il medico competente dovrà esprimere un giudizio di idoneità mirato e proporre eventuali restrizioni, cambi di mansione o astensione anticipata dal lavoro.

Le imprese dovranno attivare procedure per monitorare costantemente l’esposizione di tutte le categorie di lavoratori a rischio, con particolare attenzione a chi opera in ambienti dove è presente uno dei fattori elencati nel decreto.

Anche i lavoratori in età fertile e coloro che segnalano condizioni di salute sensibili dovranno essere inclusi nei programmi di monitoraggio, nel rispetto della privacy e con il supporto di team multidisciplinari.

 

Un’unica checklist per capire se la tua azienda è in regola

Per facilitare l’adeguamento al Decreto Legislativo 135/2024, ogni impresa può cominciare con un controllo operativo su alcuni aspetti fondamentali:

  • DVR aggiornato con analisi delle sostanze reprotossiche;

  • nomina del medico competente e coinvolgimento nella valutazione dei rischi;

  • formazione aggiornata per i lavoratori esposti;

  • protocolli sanitari aggiornati con attenzione a gravidanza e allattamento;

  • sistemi chiusi o misure tecniche di contenimento per sostanze senza soglia;

  • documentazione completa di esposizione e cartelle cliniche conservata correttamente.

Il Decreto Legislativo 135/2024 introduce obblighi stringenti ma necessari per la tutela della salute nei luoghi di lavoro. Non si tratta solo di aggiornare documenti, ma di costruire un sistema di gestione della sicurezza che risponda con coerenza ai nuovi requisiti.

Global Medical Service fornisce alle aziende il supporto operativo per affrontare ogni fase dell’adeguamento normativo: valutazione dei rischi, formazione mirata, sorveglianza sanitaria, gestione della documentazione e supporto medico continuo. 

Contattaci per un piano di adeguamento completo, su misura per il tuo contesto organizzativo.

 

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