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Lavoratori all'estero e sicurezza sul lavoro: cosa c'è da sapere

 

Lavorare all'estero può essere un'esperienza molto gratificante e arricchente dal punto di vista personale e professionale, ma è importante conoscere le norme di sicurezza sul lavoro del paese in cui si andrà a lavorare per evitare potenziali rischi e problemi legali. 

In un mondo sempre più globalizzato, un’azienda italiana potrebbe decidere di inviare un lavoratore in una succursale estera e la domanda che ci viene spesso posta durante le nostre consulenze sulla sicurezza sul lavoro a Milano e Melzo è: come gestire la sicurezza di un dipendente che lavora all’estero? Chi è il responsabile della sua tutela? Cosa dice la normativa vigente?

   

lavoratori estero 

 

Cerchiamo di fare chiarezza in questo articolo di Global Medical Service, azienda italiana che affianca altre imprese per renderle a norma di legge per quanto concerne la salute e sicurezza sul lavoro. Scopri i nostri servizi di medicina del lavoro a Milano e Melzo e i nostri corsi di formazione per lavoratori.

 

Sicurezza lavoratori all’estero: cosa dice la Legge

La disciplina della tutela della salute e della sicurezza negli uffici all’estero si ispira ai principi dettati dalla legislazione nazionale e comunitaria e, in particolare, ai canoni di uniformità della tutela, di prevenzione dei rischi professionali, di protezione, di eliminazione dei fattori di rischio e di incidente, di informazione e di partecipazione del personale.

Questo è ciò che si legge all’interno del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, D.Lgs 81/08. In generale, la responsabilità della sicurezza dei dipendenti che lavorano all'estero spetta principalmente all'azienda che li ha assunti nel loro paese di origine, la quale deve applicare la normativa locale purché attuativa delle direttive comunitarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Nel caso di dipendenti italiani che lavorano all'estero, la responsabilità della sicurezza del dipendente spetta al datore di lavoro dell'azienda italiana. Infatti, quest’ultima ha il dovere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti anche quando lavorano all'estero e deve assicurarsi che siano rispettate tutte le norme di sicurezza locali. Inoltre, l'azienda italiana deve fornire al dipendente tutte le informazioni e le attrezzature necessarie per svolgere il lavoro in sicurezza.

 

Sicurezza dei lavoratori all’estero: di chi è la responsabilità fuori dall’UE

Agli uffici all’estero aventi sede in Stati non facenti parte dell’Unione Europea e dotati di una normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, si applica la norma locale nel rispetto dei principi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Tutto ciò che riporta il Testo Unico sulla Sicurezza Sul Lavoro è accettato anche in paesi extra UE. Quindi, per semplificare il discorso, possiamo dire che a prescindere dalla sede in cui un dipendente italiano lavora, la sua sicurezza è stabilita dal D.Lgs 81/08 e il diretto responsabile è il suo datore di lavoro.

Questo per un solo motivo: nonostante in Europa vi siano normative igienico sanitarie restrittive e severe, la Legge Italiana sembra al momento la più attenta all’argomento della sicurezza sul lavoro. Inoltre, se il lavoratore viene trasferito in Paesi industrialmente meno sviluppati, come India, alcuni stati africani oppure orientali, è possibile che non incontri delle normative igienico sanitarie consone. Quindi, onde evitare pericoli, si applica la legge italiana.

 

La responsabilità del datore di lavoro nei confronti dei lavoratori all’estero

Il Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro) definisce gli obblighi delle imprese in materia di sicurezza sul lavoro e si applica a tutti i dipendenti italiani, inclusi quelli che lavorano all'estero.

 

Inoltre, l'Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) può fornire informazioni e supporto alle imprese italiane che impiegano dipendenti all'estero, ad esempio sulla prevenzione degli infortuni e sulle procedure da seguire in caso di emergenza.

Come già detto, comunque, il responsabile della sicurezza dei lavoratori all’estero resta il datore di lavoro, il quale deve rispettare gli adempimenti previsti in Italia:

  • deve valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti sul posto di lavoro. Questa valutazione deve essere effettuata prima dell'inizio dell'attività lavorativa e deve essere aggiornata periodicamente;

  • ha l’obbligo di prendere misure preventive per eliminare o ridurre i rischi identificati durante la valutazione dei rischi. Ciò può includere l'utilizzo di attrezzature di protezione individuale, l'implementazione di procedure di sicurezza e la formazione dei dipendenti sulla sicurezza;

  • deve fornire ai propri dipendenti informazioni e formazione sulla sicurezza sul posto di lavoro;

  • deve monitorare costantemente le condizioni di lavoro per assicurarsi che siano sicure e conformi alle normative sulla sicurezza;

  • ha l’obbligo di collaborare con i propri dipendenti per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Ciò può includere l'organizzazione di riunioni periodiche sulla sicurezza e la creazione di un sistema di segnalazione dei rischi.

Nel fare questo, però, il datore di lavoro deve tenere conto delle condizioni delle aziende e dei luoghi all’estero. Ad esempio, in alcuni paesi del mondo, tra i rischi da inserire nel DVR, ci sono anche attentati e guerre. Il datore di lavoro non solo deve tenere conto di questi rischi, ma anche fare in modo di ridurli o di contenere le conseguenze.

  

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Per fare in modo di applicare le leggi italiane alle aziende estere, è bene che il datore di lavoro individui un capo d’ufficio nella sede fuori dai confini nazionali e che mantenga un rapporto di comunicazione continua.

 

Conclusioni

In conclusione, il datore di lavoro ha una grande responsabilità nei confronti dei lavoratori, sia quelli che operano all'interno del territorio italiano sia quelli che lavorano all'estero. Questa responsabilità è regolamentata dalla normativa nazionale, da adattare alle condizioni del paese estero di destinazione, e prevede che il datore di lavoro debba garantire la sicurezza dei lavoratori, prevenendo qualsiasi tipo di rischio per la salute e la sicurezza.

In particolare, quando si tratta di lavoratori esteri, il datore di lavoro deve prestare particolare attenzione alle differenze culturali, linguistiche e di formazione che possono influire sulla capacità dei lavoratori di comprendere e gestire i rischi. Per questo motivo, il datore di lavoro dovrebbe fornire un'adeguata formazione e informazione sui rischi specifici del lavoro e delle condizioni di lavoro, nonché sulle normative di sicurezza locali e internazionali.

Se vuoi saperne di più sull’argomento o accedere a uno dei nostri servizi di sicurezza sul lavoro a Milano e Melzo, non esitare a contattare Global Medical Service.

 

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Scritto da Paolo Calderone 

Paolo Calderone

Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione di servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, offro soluzioni di consulenza personalizzate alle aziende che vogliono tutelarsi contro le sanzioni previste dal vasto quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08).  Potete contattarmi su LinkedIn per una consulenza personalizzata e per assicurarvi che la vostra azienda sia in linea con le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Investire in sicurezza sul lavoro non solo protegge la vostra azienda, ma anche i vostri dipendenti e la vostra reputazione.


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