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Congedo di maternità: i diritti della lavoratrice

Il congedo di maternità è un periodo di allontanamento dal posto di lavoro obbligatorio che si mette in atto per un totale di cinque mesi (due mesi precedenti la data presunta della nascita e nei tre mesi successivi al parto) e consentire a una donna di vivere il parto e le prime settimane del bambino in totale sicurezza.

Congedo di maternità

Questa opportunità di godere uno dei momenti più importanti nella vita di una donna è rivolto a tutte le lavoratrici dipendenti, anche quelle di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro, ma anche alle lavoratrici parasubordinate, lavoratrici autonome, in contratto di apprendistato e le socie lavoratrici di società cooperative.


Le domande che si pongono le donne prima di pianificare una gravidanza, o quando si accorgono di aspettare un bambino, sono numerose: come si deve comportare un datore di lavoro? Quanto dura il periodo di congedo? Come funziona il congedo di maternità in caso di adozione o affidamento? Congedo di maternità e paternità, differenze?

Scopriamo di più sul diritto al congedo per una donna in gravidanza. Ogni madre lavoratrice ha il diritto di godere il momento più importante della sua vita.


Maternità, paternità, congedo parentale: cosa sono

Che cos'è il congedo di maternità

Il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che viene concesso dal datore di lavoro alle madri solitamente a partire dal terzultimo mese di gravidanza. Infatti, per legge, la madre lavoratrice deve smettere di lavorare almeno due mesi prima dalla data presunta del parto.

Il congedo di maternità è leggermente diverso sia dal congedo parentale che dal congedo di paternità.

Che cos'è il congedo parentale

Infatti, il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo di massimo 10 mesi di cui usufruire entro gli 8 anni del bambino. Per questo periodo di congedo l'INPS corrisponde un'indennità pari al 30% della retribuzione.

Che cos'è il congedo di paternità

Il congedo di paternità, come dice il termine stesso, è un periodo di allontanamento dal lavoro retribuito all'80% della retribuzione e che spetta a quei padri che sono lavoratori dipendenti o iscritti alla Gestione Separata.

Alla madre spetta un periodo di congedo non superiore a 6 mesi, mentre al padre lavoratore un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 o 7 mesi, ma solo in caso di morte della madre o infermità.

Infatti, la durata del congedo di paternità coincide con quello di maternità in alcuni casi: morte o grave infermità della madre,  abbandono del figlio o affidamento esclusivo dello stesso al padre. Ricordiamo poi che i papà possono approfittare di 10 giorni lavorativi in congedo obbligatorio in occasione della nascita del figlio.

Congedo di maternità e paternità sono due forme di congedo parentale, di cui la seconda è obbligatoria a partire da due mesi dalla data presunta del parto.

Il ruolo del datore di lavoro e del medico competente

Per due mesi prima della data presunta del parto e per i tre mesi successivi alla nascita del bambino, il datore di lavoro non può adibire la donna in gravidanza al lavoro. In alternativa, è possibile avviare il periodo di congedo un mese prima la data del parto e terminarlo quattro mesi dopo la nascita del bambino.

Tuttavia, per poter lavorare così a lungo durante la gravidanza, è necessario ottenere un’attestazione del medico competente che escluda rischi per la madre e il feto.

Il congedo obbligatorio di maternità è molto importante in quanto tutela le lavoratrici assenti sul posto di lavoro e favorisce la loro vicinanza alla famiglia, oltre che la corretta conclusione della gravidanza. I tre mesi dopo il parto sono altrettanto fondamentali per l'allattamento, ma anche per la buona crescita del nuovo nato.


Se vuoi approfondire questo argomento leggi l'articolo:

la tutela della lavoratrice in maternità


Astenersi dal lavoro in questo periodo è fondamentale per equilibrare la work-life balance e preoccuparsi della salute del proprio bambino.

Chi può chiedere il congedo maternità

Possono accedere al congedo obbligatorio di maternità le donne lavoratrici dipendenti o autonome, parasubordinate o libere professioniste e le iscritte alla Gestione separata INPS.

La domanda di congedo maternità

La domanda di congedo va fatta presso una sede Inas Cisl. A questo punto, si deve fornire al proprio datore di lavoro la domanda e anche il certificato medico di gravidanza contenente la presunta data del parto.

La domanda di congedo va inviata prima dei due mesi dalla presunta data del parto. Per ricevere le indennità giornaliere la lavoratrice deve avere un rapporto di lavoro al momento del parto.

Congedo maternità delle donne disoccupate o sospese

Concludiamo questo paragrafo concentrandoci sulle donne disoccupate o sospese. Queste hanno diritto all'indennità di maternità in alcuni casi: il congedo di maternità è iniziato entro 60 giorni dall'ultimo giorno di lavoro oppure quando sussiste il diritto all' indennità di disoccupazione o cassa integrazione.

Quanto dura il periodo di congedo maternità?

Come già detto, il periodo di astensione obbligatoria dura in totale 5 mesi.

Negli ultimi anni si è deciso di offrire maggiore flessibilità alle madri lavoratrici che possono personalizzare l'inizio del congedo.

La scelta del periodo di congedo

E' possibile per loro scegliere:

  • di far partire il congedo obbligatorio due mesi del parto e 3 mesi dopo il parto
  • cominciare i periodi di congedo un mese prima del parto e quattro mesi a seguito della nascita del figlio
  • da parte della madre è possibile scegliere di far cominciare l'astensione dall'attività lavorativa appena dopo il parto e farla durare 5 mesi, previa specifica autorizzazione da parte del medico del servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. L' inizio del congedo spetta in questo caso a donne non a rischio di salute.

Congedo anticipato

Il congedo di maternità può essere anticipato in alcuni casi:

  • grave infermità della madre
  • complicanze della gestazione
  • ambiente lavorativo non salutare per una donna incinta
  • quando il lavoro della madre richiede sforzi o mansioni che potrebbero mettere a rischio la sua salute e quella del feto.

Ad ogni modo, la domanda di congedo deve essere presentata da un padre lavoratore, lavoratrici autonome, dipendenti, apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti, disoccupate o sospese, addette ai servizi domestici e familiari all’Inps telematicamente. Questo deve avvenire prima dell’inizio del congedo di maternità.

Il certificato medico di gravidanza

In forma cartacea, invece, è necessario presentare documentazione come certificato medico di gravidanza o altre certificazioni erogate dal medico del lavoro o dallo specialista del servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato.

certificato medico di gravidanza

Parto anticipato

Può accadere che il bambino nasca prima del previsto. In questo caso, i giorni non goduti prima del parto sono sommati a quelli di astensione obbligatoria dopo il parto, anche qualora si superi il limite complessivo di 5 mesi.

Congedo di maternità trattamento economico e previdenziale

Il congedo di maternità prevede il diritto all'indennità del l'80% della retribuzione giornaliera calcolata sulla base dell'ultimo periodo di paga immediatamente prima del parto o dall'ingresso in famiglia nel caso delle adozioni/affidi.

L'indennità è anticipata in busta paga dal datore di lavoro attraverso bonifico presso l'ufficio postale o accredito su conto corrente bancario o postale.

Il congedo di maternità è così riconosciuto: è un periodo lavorativo ai fini della progressione di carriera computato nell’anzianità di servizio. Non è richiesta nessuna anzianità contributiva pregressa.

Congedo di maternità in caso di adozione o affidamento

Il congedo di maternità spetta anche a quelle donne tutrici di un minore adottato, affidato? L'indennità di maternità è riconosciuta anche alle lavoratrici che:

  • adottano un bambino nato nella nazione di residenza. L'inizio del congedo coincide con l'arrivo del minore e dura 5 mesi;
  • adottano un bambino nato all'estero. La famiglia del minore adottato può fruire del congedo anche prima dell’ingresso del bambino in Italia, per le procedure di adozione o gli incontri con il ragazzo. Il diritto al congedo dura comunque cinque mesi. In alternativa, la donna può richiedere congedo non retribuito;
  • accedono all'affidamento temporaneo. In questo caso, il congedo dura 3 mesi da dopo l'affidamento.

Congedo di maternità e interruzione di gravidanza

Purtroppo ci sono dei casi in cui la gravidanza non si risolve con la nascita del figlio. In questo caso, bisogna calcolare la distanza in giorni dall'inizio della gestazione.

Se l’interruzione della gravidanza avviene dopo il 180° giorno dall’inizio della gestazione, la lavoratrice può riprendere in qualunque momento l’attività lavorativa, previa segnalazione al datore di lavoro 10 giorni prima del rientro. Infatti, bisogna dimostrare che la presenza sul luogo di lavoro non recherà danno alla donna.

Tale regola vale anche in caso di morte del bambino.

In caso di malattie dei figli minori di 8 anni, ogni genitore può astenersi dal lavoro per 5 giorni lavorativi all'anno.  In caso di ricovero del neonato in una struttura pubblica o privata, la madre ha diritto di chiedere la sospensione del congedo di maternità fino alla data di dimissioni del bambino. Si tratta di un diritto che si applica una sola volta a ogni figlio.


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