
Certificato di malattia e visita fiscale INPS: cosa può (e deve) fare il datore di lavoro
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Premessa: non tutto è come sembra
Molti datori di lavoro pensano che un certificato medico basti a giustificare un'assenza. Non è così. Il certificato del medico curante non è una garanzia assoluta. È solo una dichiarazione iniziale che può – e deve – essere verificata tramite gli strumenti a disposizione dell'azienda.
Uno su tutti? La visita fiscale INPS.
1. Il certificato medico curante: cosa vale davvero
Il certificato telematico è obbligatorio per attivare la tutela INPS per malattia, ma non è un documento “intoccabile”. Il medico curante emette un giudizio soggettivo, spesso basato solo sul racconto del paziente, senza accertamenti oggettivi.
Ciò significa che:
non prova automaticamente l'esistenza di una reale patologia;
comportamenti del lavoratore incompatibili con la malattia non giustificati.
L'unico soggetto abilitato a confermare o smentire la validità della malattia è il medico fiscale dell'INPS.
2. Visita fiscale: come funziona e quando richiederla
I datori di lavoro, sia pubblici che privati, possono richiedere direttamente una visita fiscale per verificare l'effettiva presenza della malattia dichiarata.
Chi può richiederla:
L'INPS può attivarla d'ufficio.
Il datore può attivarla su richiesta tramite il portale INPS (per aziende con oltre 50 dipendenti anche tramite invii automatizzati).
Quando è utile farla:
Se l'assenza coincide con periodi strategici (festività, chiusure aziendali, cadenze).
In caso di recidiva sospette.
Se emergono comportamenti incoerenti (attività fisiche, viaggi, lavori paralleli).
Quanto è vincolante:
Il giudizio del medico fiscale è determinante. Se si conferma la malattia, l'assenza è giustificata. Se la esclude, il lavoratore perde l'indennità e può incorrere in sanzioni disciplinari.
3. Fasce di reperibilità: cosa controllare
Il lavoratore ha l'obbligo di restare reperibile al domicilio indicato tutti i giorni, inclusi sabato, domenica e festivi.
Orari di reperibilità:
10:00 – 12:00
17:00 – 19:00
Esclusioni:
Sono esentati solo i lavoratori con:
invalidità civile pari o superiore al 67%;
patologie gravi con terapie salvavita;
malattia riconosciuta come causa di servizio (dipendenti pubblici).
Se il lavoratore è assente alla visita fiscale senza giustificato motivo, perde l'indennità INPS e può subire procedimenti disciplinari.
4. Retroattività del certificato: quando è legittima e quando no
Capita spesso che un lavoratore si faccia certificare il giorno successivo all'insorgenza dei sintomi, chiedendo che il certificato venga retrodatato. Ma la retroattività non è sempre consentita.
E mi ha detto solo se:
il medico visita il paziente di persona;
viene indicata esplicitamente la data d'insorgenza dei sintomi;
si tratta di giorni feriali (mai retroattività su sabato, domenica o festivi).
Negli altri casi, la malattia decorre dalla data di emissione. Il giorno precedente resta un'assenza ingiustificata.
5. Indagini e investigatori privati: è tutto legale?
Sì. Il datore di lavoro può incaricare agenzie investigative per raccogliere prove in caso di sospetti fondati, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Esempi di attività incompatibili con la malattia:
attività sportiva (palestra, calcio, escursioni);
partecipazione a eventi pubblici o sociali;
viaggi o spostamenti non compatibili con la patologia;
svolgimento di un secondo lavoro.
Se tali comportamenti vengono documentati, oltre alla perdita del trattamento INPS può scattare anche il licenziamento per giusta causa.
6. Come tutelarsi: cosa può (e deve) fare il datore di lavoro
Un piano d'azione per la gestione efficace delle assenze per malattia:
1) Monitoraggio:
Analizza le ricorrenze e la durata delle assenze.
Confrontare i dati con il medico competente.
2) Visita fiscale:
Richiedile tempestivamente, già dal primo o secondo giorno.
Usa strumenti digitali per l'invio delle richieste.
3) Dimostrare:
Conserva tutti i certificati e le comunicazioni.
Documenta eventuali comportamenti sospetti.
4) Azioni disciplinari:
Invia contestazione scritta con prova allegata.
Applica le sanzioni previste dal contratto collettivo.
Nei casi gravi, valuta il licenziamento per giusta causa.
In sintesi: il certificato medico non è intoccabile
Il datore di lavoro ha strumenti concreti per proteggere l'azienda da abusi e assenze ingiustificate:
può contestare il certificato del medico curante;
ha diritto di richiedere una visita fiscale INPS;
può raccogliere prove tramite canali legittimi;
può avviare provvedimenti disciplinari fino alla cessazione del rapporto.
Scritto da Paolo Calderone
Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione di servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, offro soluzioni di consulenza personalizzate alle aziende che vogliono tutelarsi contro le sanzioni previste dal vasto quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Potete contattarmi su LinkedIn per una consulenza personalizzata e per assicurarvi che la vostra azienda sia in linea con le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Investire in sicurezza sul lavoro non solo protegge la vostra azienda, ma anche i vostri dipendenti e la vostra reputazione.
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