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È legale il drogatest a sorpresa sul lavoratore

 

Il compito del datore di lavoro è quello di tutelare la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti, in modo che i rischi presenti sul luogo di lavoro siano contenuti. Uno di essi, anche se spesso molto sottovalutato, è il consumo di droga e alcolici.

Spesso si pensa di aver assunto lavoratori affidabili che non hanno nulla da nascondere o di cui non si deve temere nulla. In molti casi, invece, non si conosce la vita privata di una persona fuori dal posto di lavoro. C'è chi soffre di una dipendenza da alcolici e droghe e non lo dà a vedere. Tuttavia, gli effetti di queste sostanze stupefacenti o psicotrope sono molto pericolosi se danno sintomi mentre si lavora.

 

droga test

 

Pensiamo a una persona che guida dei mezzi o deve lavorare in quota: se sotto l'effetto di alcolici o droga, potrebbe cadere da altezze elevate o colpire con il proprio veicolo altre persone o cose. Incidenti di questo tipo possono rivelarsi mortali, ma anche molto costosi e deleteri per una qualsiasi azienda.

Ecco perché è fondamentale che il datore di lavoro organizzi dei drug test periodici per assicurarsi che il suo personale non faccia utilizzo di sostanze stupefacenti o psicotrope mentre lavora. Il test antidroga sul lavoro può essere a sorpresa? Come funziona? Cosa succede in caso di esito positivo? Facciamo un po' di chiarezza.

 

Test antidroga sul lavoro: come funziona?

Il Ministero della salute ha previsto come obbligatorio il drug test in quei luoghi di lavoro più ad alto rischio, quindi che comportano la guida di veicoli, turni stressanti, mansioni pericolose, a contatto con pazienti ecc.

Il 20 novembre 2016 è stato pubblicato alla Conferenza Unificata Stato-Regioni “Indirizzi per la prevenzione di infortuni gravi e mortali correlati all'assunzione di alcol e droghe, l'accertamento di condizioni di alcol dipendenza e di tossicodipendenza e il coordinamento delle azioni di vigilanza”.

Ci sono delle mansioni considerate più a rischio di altre che non possono essere svolte da persone che non superano il test antidroga, altrimenti il pericolo di incidenti, anche mortali, è troppo elevato.

Tra queste ci sono autisti, mulettisti, lavori in spazi confinati (gallerie, cave, miniere), lavori in alta quota (molto frequente nel settore edilizia), alla guida di macchine di movimentazione terra e merci, che entrano in contatto con gas tossici, materiale esplosivo, impianti nucleari, Polizia e Forze armate, personale marittimo, piloti di aerei e treni (decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 11 luglio 1980), agricoltori che guidano il trattore, operatori sanitari a rischio lesioni da taglio o punta (ad esempio l’infermiere che esegue i prelievi o l’igienista dentale) e medici che svolgono interventi invasivi.

Il test antidroga sul lavoro rientra tra quelle attività facenti parte della sorveglianza sanitaria, gestita dal datore di lavoro e dal medico competente. Con una nota del 7 luglio 2017, si sono indicate le regole per effettuare il drug test a norma di legge.

Innanzitutto, i metodi per rilevare tracce di droghe nell'organismo dei lavoratori sono due: raccolta di campioni di saliva o di urina. Il primo consente di capire se il lavoratore ha assunto sostanze nelle 48 ore precedenti, mentre il secondo può essere effettuato anche dopo 30 giorni dall'assunzione. Il test antidroga ha lo scopo di accertare che il lavoratore non faccia assunzione di sostanze stupefacenti quali cocaina, eroina, THC, anfetamine e abuso di farmaci.

Altro obiettivo è quello di decretare l'idoneità del lavoratore. Nel caso in cui il test risulti positivo, è possibile richiedere ulteriori accertamenti attraverso il test antidroga da effettuare sui capelli, che rileva se si è fatto uso di sostanze stupefacenti nei 90 giorni precedenti.

 

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Il giorno del test antidroga

Il drug test è un controllo che viene richiesto dal datore di lavoro e dal medico competente. Tuttavia, è bene ricordare che la raccolta del campione deve avvenire in presenza di un sanitario incaricato esterno all'azienda, per evitare compromissioni.

Arriviamo però a una domanda molto diffusa: è possibile effettuare il drug test a sorpresa? La risposta è ambigua. Il lavoratore sa che ogni anno deve sottoporsi alla visita medica del lavoro e quindi anche a test di laboratorio, se previsti. Quindi è consapevole che ci sarà anche il test antidroga.

Tuttavia, non conosce la data certa dell'esame e dunque non può sapere se nei successivi 30 giorni il medico competente potrebbe contattarlo. Secondo la legge, il lavoratore deve essere avvisato ad almeno 48 ore dal prelievo.

Inoltre, il test antidroga può essere richiesto alla assunzione, dopo un'assenza prolungata, alla fine del rapporto di lavoro o in caso di ragionevole dubbio.

 

Test antidroga per sospetti

Il datore di lavoro potrebbe notare che un lavoratore presenta dei comportamenti anomali. Dunque, è possibile, per lui, conservare un test antidroga rapido nel kit di pronto soccorso dell' azienda e invitare i lavoratori sospetti a sottoporsi autonomamente all'esame.

Tuttavia, è bene considerare che questi drug test reperibili in commercio non siano accurati come quelli effettuati dal medico competente.

  

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Cosa fare se il dipendente si rifiuta di sottoporsi al drug test?

Se datore di lavoro e medico competente hanno l'obbligo di rispettare gli adempimenti previsti dalle leggi circa la sicurezza sul lavoro, i lavoratori devono obbligatoriamente sottoporsi al test antidroga quando richiesto.

Il motivo di tale obbligo risiede nella pericolosità di lavorare con sostanze stupefacenti nell'organismo, che potrebbero mettere a rischio il lavoratore e i suoi colleghi che invece non ne fanno uso.

Se un lavoratore si rifiuta di sottoporsi al drug test non solo desta molto sospetto, ma è come se si rifiutasse di collaborare a mantenere l'ambiente di lavoro sicuro. In questo caso, bisogna ammonire il lavoratore e invitarlo a presentarsi al test antidroga. Se si rifiuta nuovamente, il datore di lavoro è tenuto a sospendere la sua mansione.

  

Cosa fare se il dipendente risulta positivo al test antidroga?

Come si devono comportare i datori di lavoro che rilevano positività nel test antidroga di un loro dipendente? Un lavoratore che risulta positivo al alcool test o al drug test deve essere licenziato?

No, il datore di lavoro non è tenuto a licenziare i lavoratori che hanno fatto utilizzo di droghe. Il trattamento è lo stesso dei lavoratori che sono stati dichiarati non idonei: il medico competente può richiedere ulteriori accertamenti, oltre che il supporto del servizio per le tossicodipendenze, in modo da cominciare un percorso di recupero per riottenere la mansione.

Infatti, se il dipendente affronta dei mesi di riabilitazione ed effettua un altro test antidroga con esito negativo può rientrare nel suo posto di lavoro.

  

Conclusioni

Sono più di 120000 le persone che in Italia hanno una tossicodipendenza. Si tratta per la maggior parte di uomini e molti di loro hanno una occupazione. Le assunzioni di alcool e droghe sono rischi per la sicurezza sul lavoro ed effettuare un test antidroga periodico è un ottimo modo per prevenire incidenti, malattie e compromissioni alle normali attività produttive di un'impresa.

Inoltre, i test antidroga servono per portare i lavoratori a condurre uno stile di vita più sano anche fuori dal posto di lavoro. Se la tua impresa occupa categorie di lavoratori ad alto rischio, affidati a Global Medical Service e conduci un servizio di sorveglianza sanitaria professionale.

Tutela l' incolumità dei tuoi lavoratori e rendi più produttiva la tua azienda: forniamo noi medici competenti con tutti i requisiti previsti dalla legge e anche esami di laboratorio o strumentali. Visita il nostro sito per approfittare del nostro servizio di sorveglianza sanitaria a Milano e Melzo o contattaci per maggiori informazioni. 

 

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