Global Medical Service
Homepage » Archivio Focus

Medico competente e green pass: facciamo chiarezza

Il rapporto tra medico del lavoro e vaccinazione anti covid 19 non è molto chiaro. Ecco perché abbiamo deciso di affrontare il discorso in questo articolo. Di recente, infatti, il Gruppo di Lavoro COVID-19 di ANMA ha condiviso una Nota Associativa in cui si poteva leggere:

Sul ruolo del Medico Competente rispetto alla Certificazione verde – più comunemente nota come green pass – stiamo constatando una certa confusione, nonché interpretazioni fuorvianti, prive di fondamento normativo e spesso irrispettose, se non addirittura ignare, della funzione stessa del MC.

Il medico competente non ha alcuna responsabilità circa la vaccinazione dei dipendenti né il controllo del green pass sui luoghi di lavoro.

Approfondiamo meglio questo discorso.

In questo articolo scopriremo di più sul rilascio del certificato verde, sul tema dei controlli in azienda e sui ruoli del datore e medico competente. L'obiettivo è quello di comprendere meglio come questa iniziativa possa migliorare la sicurezza in azienda e far diminuire i casi di contagio nei posti di lavoro.

medico competente e green pass

 

Covid 19: il ruolo del medico competente

Di cosa si occupa e cosa non fa il medico competente in relazione alle normative anti covid 19?

Il suo compito è quello di valutare la presenza di rischi legati al covid sul luogo di lavoro e adottare quelle misure volte alla tutela della salute dei lavoratori. Non solo: è colui che deve svolgere visite mediche aziendali e raccogliere informazioni sui contagi da comunicare agli organi competenti.

Il medico competente:

  • non inietta il vaccino
  • non si occupa del rilascio del green pass
  • non è titolare di alcun tipo di trattamento
  • non svolge attività di controllo del possesso del green pass.

Infatti, nella stessa Nota Associativa citata poco fa si legge chiaramente che in modo inequivocabile il MC non è assolutamente coinvolto nelle procedure (amministrative) di cui al D.L. 44/2021 relative al controllo dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale in alcuni comparti, né tantomeno nel D.L. 105/2021 in merito ad un immaginifico collegamento tra Green Pass ed idoneità lavorativa.

E' vero che dal 15 ottobre il Ministero della Salute ha previsto l'obbligo di possedere il certificato verde per ottenere l'accesso ai luoghi di lavoro, ma è altrettanto vero che questo compito non compete al medico competente.

Quindi quali sono gli obblighi circa il controllo di green pass? Questo è un argomento che ha scatenato da subito una grossa polemica sui social network e sui media. Facciamo chiarezza sugli obblighi.

 

Obbligo di certificato verde per i lavoratori

Dal 15 ottobre 2021 è entrato in vigore l'obbligo di certificazione verde covid 19 nei posti dove si lavora. La responsabilità del controllo è nelle mani dei datori di aziende pubbliche e private.

L'obiettivo è quello di accelerare la campagna di vaccinazione e ridurre ancor di più il rischio di contagio del Sars Cov 2.

Nel decreto legge uscito nel settembre 2021 sono stati raccolti diversi articoli circa le modalità dei controlli del green pass: i lavoratori devono essere in possesso ed esibire i propri certificati verdi, che attesta l'avvenuta vaccinazione anti COVID-19, oppure l'avvenuta guarigione da malattia COVID-19 o ancora l'esito negativo del tampone.

Il datore di lavoro deve controllare il green pass dei lavoratori in ingresso in azienda. Se questi non sono in possesso della certificazione, la loro retribuzione viene sospesa fino alla fine dello stato di emergenza.

Solo alcune categorie sono esenti dall'obbligo di vaccinazione, anche se non è stata ancora decisa la formula di certificazione alternativa per queste persone. Esse non sono tenute a esibire il green pass al datore di lavoro. Si tratta di:

  • soggetti che hanno sviluppato una reazione allergica grave a seguito della del vaccino contro sars cov 2
  • persone che hanno sviluppato la sindrome di Guillain-Berrè nelle sei settimane dopo il vaccino
  • persone che hanno sviluppato miocardite o pericardite dopo la somministrazione della vaccinazione contro il covid 19
  • donne in gravidanza

Questi soggetti sono esenti dal mostrare il green pass al datore, ma è necessaria una certificazione emessa da un medico che evidenzi specifiche condizioni cliniche accertate tanto da giustificare l'esenzione.

 

Obbligo certificato verde e sanzione amministrativa

Cosa succede se un dipendente non ha il green pass? Il datore di lavoro può imporlo? Le linee guida del presidente del Consiglio Mario Draghi e del Governo sono molto chiare a riguardo: in tutte le aziende, anche le pubbliche amministrazioni, tutti i lavoratori, tranne gli esenti, al momento dell' accesso in azienda devono mostrare le certificazioni verdi che riportano l'apposito QR code per la verifica.

I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni a campione, individuando i soggetti con il ruolo di controllori. Chi risulti privo del certificato verde è considerato assente ingiustificato finché non presenta il certificato. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza.

Qualora i lavoratori dovessero aggirare la norma, è prevista una sanzione da 600 a 1500€.

 

Quindi qual è il ruolo del medico competente circa la vaccinazione anti covid 19?

Il medico competente emette la valutazione circa il vaccino in azienda: significa che può stabilire il vaccino quale misura di prevenzione e protezione includendolo nel documento di valutazione dei rischi. Deve tenere monitorato lo stato di salute dei dipendenti decretandone l'idoneità come farebbe con qualsiasi altro rischio.

Tuttavia, non può fare indagini tra gli impiegati per conoscere l'effettiva adesione alla campagna vaccinale (il Garante Privacy si è espresso chiaramente, minacciando sanzioni gravi per inadempimenti).

 

Un lavoratore senza green pass ha la possibilità di lavorare da casa?

Anche questa questione ha sollevato non poche polemiche da parte di un certo numero di dipendenti contrari al vaccino.

La risposta in realtà è abbastanza prevedibile: ove possibile, una soluzione al problema della mancanza di certificato è lo smart working. Tuttavia, non sempre questa attività è attuabile, sia per caratteristiche della mansione, sia per regole aziendali o in merito alla fornitura di tecnologie dell'azienda.

Il dipendente può lavorare dalla sua abitazione e non in altri luoghi. Inoltre, non deve assolutamente incontrare clienti, fornitori, dipendenti, collaboratori e colleghi.

Per altre informazioni circa il discorso sulla salute e sicurezza nelle aziende, non esitare a contattarci.

 


 

Scritto da Paolo Calderone 

https://www.linkedin.com/in/paolo-calderone/

Paolo Calderone

Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


Tutte le news Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'