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Green pass e medico del lavoro

Ormai il green pass è uno strumento essenziale per recarsi in alcune strutture pubbliche e private. E' necessario mostrarlo per accedere in questi luoghi, dimostrando di essere stati sottoposti alla vaccinazione anti Covid 19.

Come funziona il green pass sul luogo di lavoro? Che ruolo ha il medico competente verso il possesso del green pass? Come funzionano le pubbliche amministrazioni? Quali sono i soggetti esenti dall'obbligo di green pass?

Controllo dei green pass nei luoghi di lavoro

Dal 15 ottobre 2021 si è reso obbligatorio il controllo del green pass per accedere al luogo di lavoro. L' obbligo di esibizione della certificazione che attesta la somministrazione della vaccinazione anti Covid ha suscitato non poche polemiche e non sono mancate le interpretazioni scorrette. Ecco perché vogliamo chiarire oggi un po' di punti fondamentali.

L'obiettivo di tali linee guida era quello di ridurre il rischio di contagio e dare una nuova spinta alla campagna vaccinale, costringendo anche i più scettici a sottoporsi al vaccino.

Così, con 355 voti favorevoli, il 16 settembre 2021 è stato approvato il decreto legge super green pass che rende la certificazione verde requisito necessario per permettere l’accesso di tutti i lavoratori, pubblici o privati, ai luoghi di lavoro.

I lavoratori devono dunque esibire i certificati che attestano di aver completato il ciclo vaccinale, effettuato la prima dose o che il lavoratore ha eseguito un tempone molecolare con esito negativo nelle precedenti 48 ore.

Per ora si è stabilito che i controlli sul vaccino saranno effettuati fino al 31 dicembre 2021 in attesa di ulteriori disposizioni.

Se un lavoratore non possiede il green pass viene licenziato?

La risposta è negativa. Non possedere il green pass non influenza né il giudizio di idoneità a svolgere la mansione né giustifica un licenziamento. Tuttavia, per incoraggiare l'aumento del numero di lavoratori vaccinati, il decreto legge ha stabilito che dal 15 ottobre 2021 i lavoratori senza certificazione verde vedranno la propria retribuzione sospesa fino alla presentazione del green pass o comunque non oltre il 31 dicembre 2021.

Il dipendente viene dunque allontanato dai luoghi di lavoro per evitare il contagio e non avrà diritto a nessuno stipendio in quanto si tratta di un'assenza ingiustificata.

In caso di presentazione di un green pass scaduto, il datore di lavoro ha il diritto di allontanare il dipendente dai luoghi di lavoro, ma non di licenziarlo o di far scattare sanzioni disciplinari.

Green pass nella pubblica amministrazione e nelle aziende private

Il Ministero della Salute ha disposto l'obbligo di presentazione del green pass sia alle aziende private che ai dipendenti pubblici. Tutti devono quindi essere in possesso della certificazione verde, compresi liberi professionisti che si recano in ufficio e anche figure professionali come baby-sitter, insegnanti a domicilio, colf, badanti e chiunque entri nelle case degli italiani.

Chi controlla il green pass nei luoghi di lavoro?

Su questo argomento scattano i primi motivi di confusione. In molti pensano che il ruolo di controllo della certificazione spetti al medico competente. Il 3 settembre 2021 è stata emanata dall' Anma, associazione nazionale dei medici competenti, una nota informativa che specificava il ruolo del medico competente in funzione al contenimento del rischio di contrarre il Covid.

Il Medico Competente non deve essere preposto al ruolo di controllo della certificazione verde dei lavoratori.

Il medico competente, infatti, ha altri obblighi:

  • formulare il giudizio di idoneità nei confronti dei lavoratori a seguito di visite mediche aziendali
  • affiancare il datore di lavoro nella valutazione dei rischi legati alle mansioni
  • procedere all'attuazione di misure per garantire la corretta sorveglianza sanitaria
  • effettuare visite mediche.

Il D. Lgs. 81/2008, Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, non indica tra gli obblighi del medico competente quello di mettere in pratica misure volte al controllo delle certificazioni.

 

Green pass e Medico Del Lavoro

 

Il datore di lavoro deve controllare la certificazione di avvenuta vaccinazione

Il datore di lavoro deve scaricare l'app VerificaC19 e procedere con il controllo dell'avvenuto vaccino contro il Covid 19. Può anche avvalersi di un delegato per controllare i green pass, ma questo non deve coincidere con il medico competente.

Se il datore di lavoro non effettua i controlli, rischia una sanzione dai 400€ ai 1000€ che raddoppia in caso di recidiva.

Potrebbe poi capitare che siano i lavoratori a evitare la lettura del green pass. In questo caso, si procede con una doppia sanzione e l'abbandono del lavoro. Infatti, accanto alla sanzione di 600€ o 1500€, viene prevista anche una sanzione disciplinare per condotta scorretta. Nel caso in cui il datore sia a conoscenza del comportamento del dipendente, dovrà pagare lui stesso una multa.

Ricorso del lavoratore

Potrebbe accadere che, per confusione dei datori di lavoro, un lavoratore venga dichiarato non idoneo per via del mancato possesso del green pass. La pratica verrebbe presa a carico dagli organi competenti, prevedendo sanzioni anche gravi per il medico competente.

Esenzione dall’obbligo di Certificato verde

Alcuni soggetti possono richiedere l'esenzione temporanea o permanente, alla vaccinazione anti Covid-19. Per ora non è stata ancora decisa la formula di certificazione alternativa per queste persone, ma è chiaro che costoro non sono tenuti a esibire il green pass.

I soggetti devono presentare specifiche condizioni cliniche accertate da un medico che emette regolare certificazione. A questi soggetti è richiesto di seguire minuziosamente delle misure anticontagio. Per esempio, è richiesto l'uso della mascherina e di osservare il distanziamento sociale.

Coloro che sono esenti dall'obbligo di mostrare il green pass hanno sviluppato una reazione allergica grave a seguito della del vaccino contro sars cov 2.

Oppure, si tratta di persone che hanno sviluppato la sindrome di Guillain-Berrè nelle sei settimane dopo il vaccino. In ultimo, sono persone che hanno sviluppato miocardite o pericardite dopo la somministrazione della vaccinazione contro il covid 19.

Sono esentate dall'obbligo di esporre il green pass anche le donne in gravidanza, le quali possono chiedere al proprio medico un certificato temporaneo di esenzione.

Il certificato di esenzione deve essere rilasciato a titolo gratuito e redatto esclusivamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell'assistito che operano nell'ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

Il tampone per gli esenti da vaccinazione

Il tampone per gli esenti dai vaccini contro il covid saranno gratuiti. Per le altre categorie di lavoratori costeranno 15€ o 8€ per i minorenni.

Come comportarsi con i lavoratori fragili

I lavoratori fragili sono tutti i dipendenti pubblici o privati che soffrono di malattie immunodepressive, patologie oncologiche, che sono in fase di svolgimento di terapie salvavita o in condizioni di disabilità gravi. Essi sono maggiormente esposti al rischio di contrarre il Covid 19 ma anche di presentare effetti collaterali al vaccino.

Costoro possono accedere all’esenzione dall'obbligo di mostrare il certificato verde solo se giustificata da una apposita certificazione medica. Possono inoltre lavorare agilmente da casa, in modo da restare lontani da possibilità di contrarre la malattia.




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