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Defibrillatore: cos'è come si usa e chi lo può usare

 

Cos'è il defibrillatore? Perché è importante averlo in azienda?

Capita spesso di visitare dei luoghi pubblici, come una metropolitana, un ufficio, un ambiente ricreativo, e di notare la presenza di un defibrillatore. Si tratta di uno strumento essenziale per salvare la vita di una persona che all'improvviso presenta un arresto cardiaco.

Il defibrillatore nei luoghi pubblici viene indicato con la sigla DAE e spesso fa la differenza tra la vita e la morte. Scopriamo cos'è un defibrillatore, come si usa e perché è importante conservarne uno in spazi pubblici o sul luogo di lavoro.

  

 defibrillatore

 

Cos'è un defibrillatore?

Il defibrillatore è un dispositivo medico che serve per riattivare il battito cardiaco di una persona che presenta un malore. Il funzionamento è abbastanza semplice da spiegare: lo strumento eroga una forte scarica elettrica al cuore, per riportare il muscolo al suo movimento naturale.

Quelli indicati con la scritta DAE e presenti in molti luoghi frequentati da tante persone sono automatici o semiautomatici.

Il defibrillatore semiautomatico esterno è utile per analizzare automaticamente il ritmo cardiaco della persona che sta avendo un malore. E' il defibrillatore stesso a decretare se rilasciare una scarica elettrica al cuore oppure no. Questo tipo di dispositivo è molto utile in caso di emergenza in luoghi in cui non è possibile ottenere un primo soccorso professionale immediato.

Il defibrillatore semiautomatico esterno, infatti, può essere usato da chiunque, proprio perché è il defibrillatore stesso a decretare lo stato dell' arresto cardiaco del paziente senza bisogno dell'intervento di personale medico. Se il dispositivo decreta che non sia necessario procedere con la scarica elettrica, blocca il pulsante e non è possibile rilasciarla nel corpo della persona.

Il defibrillatore automatico esterno è detto DAE come quello appena analizzato, ma ha un funzionamento leggermente diverso. Anche in questa evenienza è il dispositivo a decidere se il malcapitato abbia necessità di ricevere una scarica elettrica o no. Analizza, infatti, tramite elettrodi, il ritmo cardiaco del paziente e rilascia automaticamente la scarica senza la necessità di premere alcun pulsante.

Cosa si intende con defibrillazione?

Abbiamo visto che cos'è un defibrillatore semiautomatico esterno e cos'è un defibrillatore automatico. Ma cosa si intende esattamente con defibrillazione? Si tratta di una manovra medica essenziale per ripristinare il corretto ritmo cardiaco di un paziente con un arresto in corso o che presenta aritmia.

La scarica elettrica ha il compito di contrarre i muscoli del cuore, composti da uno speciale tessuto chiamato miocardio. La peculiarità di quest'ultimo è quella di agire tramite impulsi nervosi che consentono al cuore di battere e quindi di pompare il sangue nel corpo.

Questi impulsi sono molto simili a delle scariche elettriche. Quando essi vengono meno, avvengono arresti cardiaci e aritmie, che possono essere compensate dal massaggio cardiaco o dall'uso del defibrillatore.

 

Quando si usa il defibrillatore?

Il defibrillatore è uno strumento che si utilizza quando si presenta un malore di un individuo, causato da fibrillazione ventricolare, arresto cardiaco, aritmia, tachicardia ventricolare o altre alterazioni della frequenza cardiaca.

I defibrillatori sono di diverso tipo in base al funzionamento e al tipo di alimentazione. Esistono defibrillatori che si collegano alla presa di corrente, oppure dotati di batteria, pronti all'uso e in qualsiasi situazione.

Ci sono poi dispositivi con funzionamenti diversi, oltre a quelli semiautomatici e automatici trattati poco fa. Esistono infatti il defibrillatore manuale e quello impiantabile, che possono essere utilizzati solo da personale medico competente.

Il defibrillatore manuale esterno presenta un elettrocardiografo e si usa specialmente nelle aziende sanitarie. Si tratta di un apparecchio che non presenta automazioni, in quanto è l'operatore stesso che deve leggere l'elettrocardiogramma e decretare se sia il caso di scaricare la corrente nel corpo del paziente.

Il defibrillatore impiantabile, invece, è un dispositivo che ricorda un pacemaker e, come quello manuale, deve essere maneggiato con cura da personale esterno.

E' chiaro quindi che questi ultimi due tipi di defibrillatore non possono essere impiegati in luoghi pubblici dove l'intervento di soccorso deve essere immediato e gestito da persone non appartenenti all'ordine dei medici o degli infermieri.

L' utilizzo di un DAE, defibrillatore semiautomatico esterno o automatico, è necessario in ristoranti, uffici, mezzi pubblici, centri sportivi e altri luoghi dove delle persone potrebbero essere colte da malori. Un intervento tempestivo può salvare la vita di un soggetto, se utilizzato nel modo corretto.

 

Come comportarsi in caso di arresto cardiaco di un soggetto

Potrebbe purtroppo capitare di trovarsi in un luogo pubblico e di dover assistere un individuo colto da malore. Come aiutarlo? Innanzitutto, è bene chiamare da subito i soccorsi, in modo che arrivino in tempo. In secondo luogo, è bene cominciare l' attività di defibrillazione.

Bisogna innanzitutto avviare il dispositivo e posizionare le piastre metalliche, o elettrodi, sul corpo del paziente. Esse vanno messe:

  • una sotto la spalla destra e l'altra appena sotto l'ascella sinistra (posizione più comune)

  • una al centro del petto, altezza sterno, l'altra sulla schiena dalla parte opposta

  • una sotto l'ascella destra e l'altra sotto quella sinistra

Come già detto, sarà l'apparecchio a decretare la corretta erogazione della scarica elettrica. E' importante che nessuno sia troppo vicino al paziente a parte il soccorritore. La scarica shock potrebbe infatti colpire anche altri presenti e metterli in pericolo.

 

Cosa fare se non si dispone di un defibrillatore semiautomatico esterno dae: rianimazione cardiopolmonare

Non in tutte le situazioni si può disporre di un defibrillatore semiautomatico esterno dae in grado di offrire un intervento tempestivo, salvando la vita del paziente. Tuttavia, ci sono casi in cui la semplice rianimazione cardiopolmonare può fare molto.

Se non si dispone di un defibrillatore automatico o semiautomatico è quindi bene procedere con questa manovra, che si effettua attraverso forti compressioni manuali all'altezza del torace e induzione di ossigeno nel corpo del paziente.

L'introduzione di aria attraverso la bocca del soggetto, mantenendo le narici chiuse, consente di portare ossigeno nel sangue e favorire il ripristino di condizioni ottimali dell'organismo, mentre il massaggio cardiaco simula il pompaggio del cuore e mantiene in vita l'individuo.

La rianimazione cardiopolmonare deve essere effettuata fino all'arrivo dei soccorsi. Se non si sa esattamente come agire, è bene ascoltare attentamente le indicazioni del 118.

 

Conclusioni

I casi di fibrillazione, arresto cardiaco e aritmie hanno una diffusione elevata. Nel 70% dei casi, l'individuo non è solo. Solo nel 15% dei casi un testimone interviene con la defibrillazione o con massaggio cardiaco. Se questa percentuale aumentasse, certamente le morti per un'alterazione del ritmo cardiaco si ridurrebbero drasticamente.

Ecco quindi perché nei luoghi di lavoro o pubblici è sempre bene disporre di defibrillatori, possibilmente automatici, in grado di analizzare il ritmo cardiaco e facilitare la procedura di rianimazione cardiopolmonare.

Inoltre, è fondamentale che sempre più soggetti imparino come si utilizzano i defibrillatori e come si procede con l' esecuzione di tutte le manovre utili a salvare un individuo. I corsi sono numerosi e aperti a tutti.

 


Scritto da Paolo Calderone 

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Paolo Calderone

Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


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