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Primo soccorso aziendale di sospetti casi Covid-19

Come organizzare l'emergenza di Primo Soccorso 

Fornire un'informazione e formazione adeguata in materia di Primo Soccorso negli ambienti di lavoro può contribuire a ridurre gli esiti negativi degli incidenti sul lavoro.  

Il Testo unico sulla sicurezza prevede per gli addetti alla sicurezza in azienda (datori di lavoro, medici competenti, RSPP e lavoratori) una serie di compiti di natura organizzativa, gestionale, informativa e formativa che sono rivolti a diffondere la cultura della responsabilità e della prevenzione affinché queste vadano al di là dell'emergenza sanitaria specifica, attivando l'interesse verso tutti quei processi in grado di ridurre l'occorrenza di interventi inadeguati o affrettati.

In relazione alla formazione dei lavoratori sul primo soccorso ed in particolare appunto di personale non sanitario che possa essere coinvolto in un'emergenza, questa è mirata a far sì che chi assiste ad un incidente sappia mettere in atto delle manovre semplici, che non prevedono l'utilizzo di attrezzature sanitarie nè di farmaci, ma che permettano al soccorritore, di prestare il primo soccorso senza dover utilizzare farmaci o strumenti/attrezzature sanitarie.

Che funzione ha il Primo Soccorso nei luoghi di lavoro?

Il Primo Soccorso aziendale rappresenta la prima assistenza che viene data alla vittima di un infortunio o di un malore in attesa dell'arrivo dei soccorsi da parte di personale qualificato al pronto soccorso e dotato di mezzi idonei, che dovrà essere tempestivamente chiamato ad accorrere sul posto nel più breve tempo possibile.

L'obiettivo del Primo Soccorso aziendale nei luoghi di lavoro è infatti duplice:

  1. Assicurare per quanto possibile la sopravvivenza dell'infortunato; 
  2. Evitare all'infortunato l'insorgenza di ulteriori danni causati da un mancato soccorso o da un pronto soccorso aziendale condotto in maniera addirittura dannosa per l'infortunato.

La corretta organizzazione del Primo soccorso nei luoghi di lavoro

Alla base di una corretta organizzazione del Primo Soccorso nei luoghi di lavoro vi è la necessità di modulare la natura e il grado dell'assistenza all'emergenza in rapporto alle caratteristiche delle aziende o unità produttive, al numero dei lavoratori occupati, alla natura dell'attività e ai fattori di rischio presenti. L'efficacia del Primo Soccorso aziendale è correlata ad una serie di fattori, propedeutici rispetto all'emergenza sanitaria, che vanno dalla formazione degli addetti al primo soccorso, alla reperibilità e all'efficienza dei presidi sanitari, all'esistenza di rapidi ed efficaci sistemi di comunicazione con le strutture di pronto intervento svolta da personale medico, fino all'organizzazione di un piano di primo soccorso interno.

Le Figure e le Procedure dell'Emergenza di Primo Soccorso nei luoghi di lavoro?

Il datore di lavoro ha l'obbligo di prendere tutti i provvedimenti necessari in materia di Primo Soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto dei rischi specifici presenti in azienda.

Tali provvedimenti consistono in:

  • Definizione delle procedure per l'organizzazione dell'emergenza (Piano di primo soccorso); 
  • Designazione della squadra di Primo Soccorso
  • Formazione specifica della squadra di Primo Soccorso ; 
  • Disponibilità dei presidi medico-chirurgici.

Gli addetti al Primo Soccorso hanno un ruolo importante all'interno delle aziende o unità produttive affinchè l'organizzazione del primo soccorso avvenga con successo, pertanto è necessario che la formazione degli addetti garantisca che i lavoratori acquisiscano competenze specifiche al fine di:

  • Valutare l'accaduto e fornire agli operatori dei servizi di assistenza medica e di emergenza le informazioni necessarie per l'arrivo tempestivo dei soccorsi ed attivare la catena dell'emergenza; 
  • Mettere in atto le procedure interne di segnalazione e trasporto; 
  • Compiere atti di primo intervento nei luoghi di lavoro volti a far si che non peggiori lo stato clinico dell'interessato;
  • dove necessario prestare i primi soccorsi per sostenere le funzioni vitali, per evitare l'insorgenza di ulteriori danni.

Gli oggetti del Primo Soccorso aziendale

I presidi medici devono essere garantiti come supporto per gli interventi di Primo Soccorso.

Essi consistono in:

  1. Pacchetto di medicazione o cassetta di Primo Soccorso a seconda della classificazione di pronto soccorso aziendale; 
  2. Un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il servizio d'emergenza pronto soccorso del Servizio Sanitario Nazionale.

Il secondo oggetto a tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro è il piano di Primo Soccorso, un documento che permette di diffondere ed esplicitare, in maniera chiara e sintetica, le procedure di Primo Soccorso e i comportamenti che le varie figure dell'emergenza devono adottare nei luoghi di lavoro in caso di necessità ed in attesa dell'arrivo dei soccorsi.

Per essere efficace, il piano di primo soccorso, deve avere determinate caratteristiche:

  • essere calato nella realtà lavorativa presa in esame,
  • deve tener conto della peculiarità dei luoghi, dei rischi, delle sostanze e degli impianti presenti in azienda;
  • deve essere flessibile, ma soprattutto chiaro e non complicato.

Organizzazione del primo soccorso e designazione degli addetti

Per approfondire il tema dell’organizzazione aziendale del primo soccorso e della designazione degli addetti, possiamo tornare a fare riferimento al nuovo documento Inail, a cura di Bruno Papaleo, Giovanna Cangiano, Sara Calicchia e Mariangela De Rosa (Inail, Dimeila).

Nel documento si sottolinea che, con riferimento a quanto richiesto dall’articolo 18 del D.Lgs. 81/2008, il datore di lavoro deve designare gli addetti al primo soccorso “tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva”. 

Quanti e quali addetti al primo soccorso in azienda si devono designare? 

Il documento realizzato dal Dipartimento INAIL dal titolo “Il primo soccorso nei luoghi di lavoro”indica che il numero dei soccorritori presenti nell'unità produttiva “non può essere rigidamente stabilito, ma dovrà comunque essere rapportato al numero di lavoratori contemporaneamente presenti nel luogo di lavoro ed alla tipologia di rischio infortunistico”.

In ogni caso dovrà essere previsto anche “un sostituto, con pari competenze, per ognuno dei soccorritori individuati, al fine di garantire la presenza di un soccorritore. Il numero degli addetti contemporaneamente presenti in azienda, tenendo conto ad esempio dei turni lavorativi, sarà almeno pari a due, per coprire l'eventualità in cui l'infortunato sia uno dei soccorritori stessi. Anche se non esistono precise indicazioni normative, la selezione degli addetti dovrebbe basarsi sulle attitudini, sulle esperienze personali nel campo dell’emergenza e sulle disponibilità individuali”.

In particolare – continua il documento – il datore di lavoro, nella scelta di personale da adibire alpino soccorso in azienda, “deve tenere conto di capacità e dello stato di salute del lavoratore che non deve presentare patologie o condizioni tali da impedire o limitare l’intervento immediato in emergenza”.

La formazione degli addetti al primo soccorso 

Il documento Inail segnala che gli addetti designati “devono essere formati con istruzione teorica e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno e per l’attivazione degli interventi di pronto soccorso (art. 3 d.m. salute 388/2003)”.

Inoltre la formazione “è svolta da personale medico, in collaborazione, ove possibile, con il sistema di emergenza del servizio sanitario nazionale (SSN). Nello svolgimento della parte pratica il medico può avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato”.

contenuti minimi dei corsi di formazione per gli addetti primo soccorso sono poi descritti negli Allegati 3 e 4 del d.m. salute 388/2003 e sono “modulati in base all’appartenenza delle aziende/unità produttive ai gruppi A, B e C” (secondo l’art. 1 del DM 388/2003).

Tuttavia, oltre ai contenuti minimi, “devono essere trattati anche i rischi specifici dell’attività svolta”. E con riferimento a quanto è contenuto nell’art. 3 del DM 388/2003 (‘la formazione dei lavoratori designati andrà ripetuta con cadenza triennale almeno per quanto attiene alla capacità di intervento pratico’) è “obbligatorio il retraining almeno con cadenza triennale”.

Procedure di primo soccorso per sospetti casi Covid

Aggiornamento 12/04/2021

Nel caso in cui un lavoratore sospetto di essere positivo al Covid possa aver bisogno del primo soccorso è raccomandato:

  • verificare se i sintomi sono realmente riconducibili al Coronavirus (febbre, tosse, difficoltà respiratorie)
  • verificare lo stato di coscienza e respiro senza avvicinarsi al volto della vittima
  • avvisare i soccorritori esterni e allertarli se il paziente manifesta tali sintomi;
  • allertare precocemente il sistema di emergenza (112/118).
  • munirsi di guanti monouso e di mascherine o DPI respiratori efficaci contro il covid;
  • isolare l'area facendo mantenere agli altri lavoratori una distanza di almeno due metri;
  • far indossare la mascherina alla persona assistita in attesa dei soccorsi;
  • eseguire le sole compressioni toraciche (adeguata profondità e frequenza permettendo la riespansione del torace dopo ogni compressione) senza la ventilazione, coprendo naso e bocca della vittima con una mascherina o un indumento.
  • In caso di soccorritore occasionale seguire le indicazioni dell’operatore 112/118 (T-RCP).
  • se disponibile far reperire un DAE ed utilizzarlo come indicato durante il corso o farsi guidare dall’operatore 112/118 nell’utilizzo
  • nel caso di paziente pediatrico consigliare la possibilità da parte del personale laico addestrato ed in grado di farlo, di rendersi disponibili ad eseguire di eseguire le manovre RCP complete di ventilazioni.
  • seguire corsi BLS-D certificati dal sistema 118 (inclusi i centri accreditati al 118 regionale), unici validi per legge.
  • Il soccorritore sanitario in caso di mancanza di adeguati DPI o di materiale adeguato (es: pallone-maschera, ossigeno, farmaci...) seguirà le presenti indicazioni per ‘laici’”.
  • intervenuti i soccorsi, l'addetto dovrà immediatamente igienizzarsi e richiedere la sanificazione dell'area interessata;
  • in caso di utilizzo di presidi del kit primo soccorso bisognerà informare il datore di lavoro per effettuare il reintegro.

Quali sono i principali riferimenti normativi del primo soccorso aziendale?

L'art. 45 del D.Lgs. 81/2008 demanda al  D.M. 388/2003 il compito di definire le regole di Primo Soccorso aziendale.

Il decreto ministeriale si articola in:

  • Classificazione delle aziende (di gruppo A, B o C a seconda dei fattori di rischio presenti); 
  • Organizzazione del Primo Soccorso; 
  • Requisiti e formazione degli addetti al Primo Soccorso; 
  • Attrezzature minime per gli interventi di Primo Soccorso.

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Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vastissimo quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


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