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Sai che puoi risparmiare fino al 28% sul premio INAIL?

Il Premio annuale INAIL è uno dei costi più elevati per un’azienda. Tuttavia, ed in pochi lo sanno, col modello OT24 è possibile chiederne una riduzione piuttosto importante nel caso in cui l’azienda abbia effettuato interventi di miglioramento riguardo la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori, cardini ormai fondamentali della sempre più capita ed apprezzata medicina del lavoro.

Il termine ultimo per la presentazione delle istanze di riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione Il è il 28 Febbraio ed è molto importante rispettarne la scadenza pena l’impossibilità di esercitare il proprio diritto.

Come si presenta la richiesta di riduzione del premio INAIL?

La richiesta va fatta pervenire mediante la compilazione dell’apposito modello, direttamente compilabile dalla sezione “servizi on-line” del sito INAIL.

Chi può usufruire dello sgravio INAIL?

Possono essere oggetto di riduzione solo le aziende (riconosciute tecnicamente tramite i PAT – Posizioni Assicurative Territoriali) che rispettano i seguenti requisiti:

  • Attive nell’anno 2019
  • Con almeno un biennio di attività completo alla data del 31.12.2018 (per l’anno 2019, la data di inizio della posizione assicurativa deve essere precedente al 2.01.2017)
  • Abbiano realizzato, nel 2018, interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro in aggiunta da quelli obbligatori previsti già dal D.LGS 81/2008 e s.m.i.

Naturalmente bisogna essere in possesso dei requisiti per il rilascio della regolarità contributiva ed assicurativa (parlatene col vostro commercialista) ed in regola con le disposizioni obbligatorie in materia di prevenzione, regolamentate dal comunemente noto “Testo Unico”.

Quale sconto di tariffa viene applicato?

La percentuale di riduzione del tasso di tariffa viene definito secondo un rapporto legato all’anzianità dell’azienda ed al numero dei suoi dipendenti.

Per le aziende nate nel biennio 2017/2018, parliamo di una riduzione del 15%

Per le aziende nate prima del 2017, bisogna far riferimento al numero dei lavoratori:

  • fino a 10 lavoratori, 28%
  • da 11 a 50 lavoratori, 18%
  • da 51 a 200 lavoratori, 10%
  • oltre i 200 lavoratori, 5%

Quali interventi garantiscono l’ottenimento dello sconto assicurativo?

Vediamo, allora, alcuni esempi pratici di interventi che possiedono i requisiti necessari all’ottenimento degli sconti previsti dal modello OT24 o dal nuovo OT23

  • Interventi generali (ad es. l’adozione di sistemi gestionali sulla salute e la sicurezza certificati secondo i requisiti OHSAS, di sistemi di responsabilità sociale che adottino gli standard SA 8000 o di modelli di rendicontazione di responsabilità sociale certificati da ente terzo).
  • Interventi trasversali (ad es. riunioni periodiche, raccolta ed analisi di casistiche di “quasi infortuni”, utilizzo di procedure di selezione dei fornitori secondo criteri di salute e sicurezza dello stesso e verifica della loro efficacia).
  • Interventi settoriali generali (ad es. adozione o mantenimento di un sistema di gestione conforme alle linee guida SGSL, adozione di interventi mirati alla prevenzione del rumore, del rischio stradale o del lavoro solitario).

Quali sono i criteri di valutazione?

Consultando il relativo Manuale Operativo, si può comprendere facilmente che per ottenere la defiscalizzazione è necessario ottenere un punteggio di 100 unità legato alla tipologia di intervento effettuata.

Ovviamente, ogni azione migliorativa descritta dev’essere comprovata e sottoposta alla conseguente verifica da parte dell’istituto di prevenzione.

Conclusioni

In un contesto di recessione come quello che stiamo attraversando, la concreta possibilità di ottenere, grazie al modello OT24, uno sgravio fiscale importante non è cosa da poco.

Certamente, tuttavia, non è neppure cosa per tutti.

Chi non è in regola con le posizioni contributive ed assicurative, chi non è in regola con le normative di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e chi non investe in migliorie finalizzate alla salute di chi lavora, non potrà richiedere alcunché.

Da ciò, il messaggio è chiaro, anzi, chiarissimo: chi non ha compreso “culturalmente” l’importanza del benessere degli ambienti lavorativi, rischia non solo di non ottenere eventuali vantaggi fiscali, non solo di ottenere sicure sanzioni, ma, soprattutto di non restare al passo col cambiamento.


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